Spett.le Redazione de "La Folla",
vorrei esprimermi a proposito del vostro articolo "non tutti gli scienziati
sono degli Einstein" (tale articolo era l'editoriale dello scorso numero. ndr).
L'autore cita l'aggettivo indispensabile a proposito delle risorse
energetiche attualmente consumate
nel nostro paese, basandosi sulla falsa posizine che tali siano poichè
consumate.
Mi verrebbe più naturale pensare che il consumo energetico attuale è
anche "figlio" della credenza di
risorse energetiche inesauribili o incoscientemente ritenute tali, prima fra
tutte l'industria
automobilistica e il frenetico capovolgmiento storico dell'Italia alla
conquista dei motori e dell'imborghesimento a caccia delle prime 600.
Inoltre denigra la "dabbenaggine" portando ad argomento l'ipocrisia
dell'importazione dai paesi
trans-alpini di energia nucleare, senza interrogarsi sulle motivazioni per
cui, in occasione del
recente protocollo d'intesa firmato dal governo italiano e da quello
francese, il governo francese abbia invitato
al reimpatrio delle scorie nucleari di nostra produzione.
Non si interroga inoltre, colpevolizzando chi su tale strumento ripone dubbi
e timori tutt'oggi non infondati
(a tal proposito si legga l'articolo "Sellafield: il più grave incidente nucleare degli ultimi anni" di Liliana Adamo, pubblicato su ReporterAssociati.org)
in quanto i
problemi non sussistono solo in fase di produzione,
ma anche in fase di smaltimento.
La conoscenza scientifica moderna non consente ancora di capire o prevedere
le conseguenze di un interramento
delle scorie a grandi profondità. Se si sbagliasse la localizzazione sarebbe
impossibile prelevare le scorie
dalle cavità del sottosuolo per spostarle verso altri siti. Prevale pertanto
il principio della precauzione
e quello della reversibilità delle scelte.
A tutt'oggi i siti per il contenimento delle scorie sono di difficile
individuazione sul territorio nazionale e
rilevazioni complete non sono state ancora effettuate; nel caso del sito di
Scansano sono state fatte in maniera frettolosa
liddove la possibilità, seppur remota, di smottamenti potrebbe portare
alla fuoriuscita di sostanze nocive.
Ogni più piccolo pericolo per la popolazione va sempre e comunque
valutato e quest'ultima tutelata, poichè essa,
e non l'energia nucleare, costituisce la primaria risorsa del paese.
Seppur tale sito dovesse risultare idoneo, mi interrogo sulla sua
capacità e sui tempi necessari a colmarlo e a
trovarne di nuovi, poichè una volta avviata, la produzione energetica
tramite nucleare, non potrebbe essere certo
interrotta di punto in bianco.
Perchè non individuarli allora in prossimità di aree militari
già esistenti dove potrebbero essere,
tra l'altro, maggiormente tutelati e tenuti a distanza dalla popolazione?
Certo che alla notizie dei metodi britannici di risoluzione del problema con
cupole millenarie, i più
siano allettati dalla possibilità di ricorrere a questa energia,
poichè è nella natura di molti pensare
nel breve periodo e soprattutto... nelle proprie tasche!
Tuttavia mi chiedo come reagirebbe ad altre notizie sulla produzione di
energie alternative in paesi non distanti ne
dalla Francia, ne dall'Italia.
Energie alternative inesistenti? Beh!
In Germania sono installati oltre 600MW di pannelli solari fotovoltaici
(fonte PHOTON Int. marzo 2005), l'equivalente di una centrale nucleare.
In Italia soltanto 5 MW.
La causa di questo paradosso è di natura normativa.
In Germania ogni impresa e cittadino ottiene in cambio dell'energia prodotta
dai pannelli solari una tariffa d'acquisto elevata, garantita per 20 anni.
Anche in Italia il Dlgs 387 del 2003 ha istituito un sistema simile detto
"Conto Energia" cui doveva seguire entro un anno la determinazione delle
tariffe tramite decreto di attuazione... mai realizzato.
Alcune mie argomentazioni potranno risultarvi forse deboli. Tuttavia
gradirei che le argomentazioni e l'informazione
fossero portate alla luce dei lettori, anzichè esprimersi con poco
intelligenti prese di posizione e gratuite inventtive a
chi, oltre a curarsi dei soldi che porta l'industria, si pone anche come
elemento etico, la piena
consapevolezza e salvaguardia della gente.
Se dopo essere stati informati, i cittadini si esprimeranno a favore del
nucleare sarà stata una loro scelta ma cosciente e
non disinformata.
Concordo che spesso tali battaglie vengono portate da una parte e dall'altra
in maniera strumentale e con dei portavoce
dalla valenza di avanspettacolo piuttosto che scientifica. Questo, tuttavia,
non ci esime dalle nostre responsabilità.