arte e mostre
"1960 - 2010: cinquant'anni di Schematismo"

Il 6 marzo sarà inaugurata la mostra "1960-2010: cinquant'anni di Schematismo. Schemi e incanti della pittura. Jacques Caux, Robert Estivals, Jean-Charles Gaudy, Luciano Lattanzi, Gabrielle Vergez" presso Palazzo dei Principi di Correggio (corso Cavour, 7). Interverranno gli artisti Jacques Caux e Jean-Charles Gaudy, e il curatore della mostra, Sandro Parmiggiani.

A cinquant'anni dalla costituzione del movimento conosciuto come "Schematismo", l'esposizione presenta le opere (settanta dipinti e alcune ceramiche) dei principali esponenti di quel gruppo, dal fondatore Robert Estivals (Parigi 1927) , a Gabrielle Vergez, ai due pittori francesi Jacques Caux (1932) e Jean-Charles Gaudy (1938), fino a Luciano Lattanzi - l'artista nato a Carrara nel 1925, che aderì al movimento nel 1985.

Lo schematismo si collega, in un qualche modo, al "lettrismo" del poeta e artista Isidore Isou (1925-2007) - un movimento artistico-letterario che concepisce la lettera dell'alfabeto come puro fatto pittorico -, e affonda le proprie radici nei fermenti culturali del dopoguerra: si pensi alla fortuna dello strutturalismo, e alle acquizizioni nel campo della psicologia e della pedagogia. Lo schematismo ritiene che sia possibile rappresentare in forma figurata, iconica - attraverso una sorta di semplificazione che s'incarna nel segno e nel colore, organizzati in uno schema visivo agevolmente riconoscibile e comunicabile - un'idea astratta, una visione, un significato. Talvolta, lo schema si organizza sulla superficie pittorica in un ideogramma centrale che contiene il titolo dell'opera, e in cartigli o riquadri che in fondo corrispondono ai paragrafi di un testo, con linee e frecce che indicano le relazioni tra le varie componenti dell'opera.

L'esperienza degli "schematisti" è importante, al di là dello specifico interese della teoria su cui pretende di basarsi, per la qualità e il fascino degli esiti artistici; come dimostra la mostra di Correggio, siamo davanti a opere che tuttora incantano per la felice libertà delle volute dei segni e delle linee e degli accordi e i contrasti cromatici, e per i misteri e gli enigmi che questi dipinti continuano a racchiudere: testimonianza che la pittura ha una forza vitale, e una memoria, che non possono essere soggiogate o ingabbiate in teorie e "schemi".

La mostra è organizzata dal Comune di Correggio in collaborazione con la Provincia di Reggio Emilia e con Palazzo Magnani, e si avvale del contributo degli sponsor: Fondazione Pietro Manodori, CCPL, BFMR Dottori Commercialisti, Studio Legale Sutich-Barbieri-Sutich, Unicredit Banca e Banca Popolare dell'Emilia Romagna.

In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo con testi di Sandro Parmiggiani (curatore della mostra e del catalogo), di Mario Costa e degli artisti del movimento.

La mostra è promossa dal Comune di Correggio in collaborazione con la Provincia di Reggio Emilia e Palazzo Magnani.

L'esposizione resterà aperta fino a domenica 11 aprile 2010, con i seguenti orari: sabato, 15.30 - 18.30; domenica, 10.00 - 12.30 e 15.30 - 18.30; martedì - venerdì, su appuntamento.

Info: 0522/691806 www.museoilcorreggio.org; tel. 0522/444406 - 415 - 446, www.palazzomagnani.it

articolo pubblicato il: 05/03/2010 ultima modifica: 05/03/2010