attualità scientifica
Secondo una ricerca effettuata nel Regno Unito l'industria alimentare si sta mostrando molto reticente su come utilizza nanoparticelle e sugli effetti che queste possono avere sulla nostra salute. Una relazione del Comitato di scienza e tecnologia della Camera del Lord afferma che l'industria desidera tenere un basso profilo sugli usi della nanotecnologia, sia nel campo degli alimenti come in altri, come quello dei cosmetici. La nanotecnologia consiste nell'uso di particelle misurabili in miliardesimi di metro; a queste dimensioni le particelle acquisiscono proprietà speciali e trovano disparate utilizzazioni. Nel settore alimentare questa tecnologia è impiegata per migliorare il sapore degli alimenti o per ridurre la quantità di grassi e sale necessari per la produzione. L'industria è reticente nel dare informazioni perché non vuole che si apra una dibattito critico come è avvenuto per gli alimenti geneticamente modificati, ma questa reticenza si sta ritorcendo contro, perché già c'è chi paventa danni all'organismo del consumatore. In nessun Paese al mondo esistono leggi che obblighino i produttori a scrivere sull'etichetta se il prodotto contiene nanoparticelle. Alcune associazioni, come Amici della Terra, lamentano che le nanoparticelle sono materiali che possono acquisire proprietà diverse dall'originale; a quel punto non si sa se possano avere un effetto tossico sull'organismo. articolo pubblicato il: 12/01/2010 |