teatro
Pièce liberamente tratta dall'omonimo racconto di Theophile Gautier. Romuald, nel giorno in cui viene ordinato prete s'imbatte nella bella cortigiana Clarimonde. I due s'innamorano perdutamente e il prete diventa preda di una metamorfosi, in cui tra sogno e realtà, oscilla tra la funzione di devozione e la vita da libertino a Venezia. Presto scoprirà che la donna amata si nutre del suo sangue per poter continuare a vivere ed amarlo all'infinito. L'opera viene messa in scena dai giovani del gruppo "Gli Sbandati" di Teramo, in cartellone in diversi teatri italiani (stagione invernale Teatro della Forma Roma) ed in collaborazione con alcune Università (D'Annunzio di Chieti, Tor Vergata, Università degli studi di Macerata). Un dramma di amore e lacerazioni che si staglia in ambienti da tregenda. Un sacerdote diviso tra l'amore sacro, immateriale e salvifico e l'amore terreno e corporale che solo la bella vampira Clarimonde riesce a suscitargli. Un dramma che avvia dibattiti ancora aperti (è possibile per un prete amare di amore concreto?) rievocando saghe dantesche, raccontando la caduta di un sentire stilnovista che prelude alla Commedia e, oltre, a Petrarca. La leggenda e il profumo di mistero non sono altro che un mezzo per condurre lo spettatore là dove il cuore ambisce ad arrivare per poi tornare indietro al tradimento e alla morte. Su tutto si innalza la bellezza eterna di Clarimonde, donna vampiro di ricordo dannunziano, che forse è morte, forse vita. L'adattamento scenico è fedele al testo; nei costumi come nelle musiche e nelle scenografie mira a ricreare il clima cupo del mito. CLARIMONDE, LA VAMPIRA DEL PRETE Di Gennaro Francione regia di Asteria Casadio
PALAZZO SIRENA
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