copertina E' impensabile che uno stato tenda trappole ai suoi più stretti collaboratori. Approfittando del cosiddetto silenzio/assenso dal primo novembre verranno letteralmente sfilate dalle tasche di dipendenti e pensionati delle trattenute che non sono obbligatorie ma che l'ignaro lavoratore può evitare inviando entro il 31 ottobre una raccomandata con ricevuta di ritorno con la quale dichiara di non aderire a quanto stabilito all'art. 2, comma 2, del D.M. n° 45 del 07/03/2007, pubblicato sulla G.U. n.83 del 10/04/2007. Tutto chiaro? Credo proprio di no. Cerchiamo di chiarire questa ennesima "sola" e per essere il più possibile precisi ci facciamo confortare da alcuni brani tratti dal sito "contributi.it". "Dal 1 novembre 2007 tutti i dipendenti pubblici avranno una trattenuta "facoltativa" dello 0,35% sullo stipendio lordo, con la formula del silenzio/assenso. Lo stesso vale per i pensionati dell'impiego pubblico o enti collegati che subiranno una trattenuta dello 0,15% sulle pensioni che superano i 600 €. Per chi verserà la trattenuta sarà così possibile accedere ai Mutui e ai finanziamenti "agevolati" dell'INPDAP. Tralasciando la formula del silenzio/assenso per i dipendenti pubblici, che col passaparola potranno anche essere informati della possibilità di recedere dal pagamento, prevederlo anche per i pensionati è un comportamento poco etico. Una signora ottantenne che certamente di un mutuo agevolato non se ne fa nulla saprà mai che la trattenuta non è obbligatoria e che per recedere basta inviare, entro il 31 Ottobre corrente, una comunicazione scritta in cui si dichiara di non aderire alla ritenuta prevista nel decreto? Poichè i vantaggi non compensano i costi sostenuti, come di seguito documentato, rendiamo disponibile su Contributi.it, il modulo ufficiale che dovrà essere compilato ed inoltrato alla sede provinciale di residenza (vedi elenco su http://www.inpdap.gov.it/). Contributi.it ha fatto qualche conto sui Mutui Agevolati INPDAP e sul sistema previsto dalla legge e dalla nuova finanziaria 2007. I dipendenti pubblici sono circa 3.213.000 per un costo complessivo in stipendi di circa 140 MLD di euro (dati Ragioneria di Stato, 2003). Il che vuol dire che la trattenuta del 0,35% su uno stipendio lordo medio statale sarà di poco più di 12,50€ al mese all'incirca 150 euro l'anno. L'introito per lo stato si aggirerà sui 480 ML di euro l'anno oltre a quelli che deriveranno dalle pensioni statali superiori ai 600 euro. Secondo l'INPDAP le pensioni in pagamento: sono 2.366.211. Quante sono le effettive sopra i 600 euro non è dato sapere, ma presumibilmente la quasi totalità. Fin qui nulla da eccepire perché quei soldi dovrebbero aiutare coloro che hanno più bisogno perchè potranno accedere a finanziamenti e mutui agevolati. Ma sapete quanti sono i mutui edilizi erogati ad oggi a partire dal 1994 anno in cui è stato introdotto l'istituto? 2.061, (dati sito INPDAP) diciamo una media di 170 mutui l'anno, su oltre 5,5 milioni di aventi diritto (cioè lo 0,037%) ." Vi risparmio conti, confronti con i mutui erogati da numerose banche. Il Risultato incontrovertibile è che se accediamo al mutuo INPDAP alla fine avremo speso circa 11.000 € di più. Ci si domanda per quale motivo un pensionato, un dipendente statale dovrebbe aderire, senza saperlo, al finanziamento di questo ente che in teoria dovrebbe erogare mutui a costi inferiori delle normali banche ma non è così. Prima del 31 ottobre documentatevi ed evitate questa ulteriore rapina.
|