cinema
"un'ottima annata"
di Franco Olearo

USA 2006
Regia:
Ridley Scott
Sceneggiatura: Marc Klein
Durata: 118'
Interpreti: Russell Crowe, Albert Finney, Marion Cotillard, Abbie Cornish, Didier Bourdon

Max è uno squalo della City londinese: gioca in borsa senza regole, con l'unico obiettivo di fare soldi . Accetta tuttavia di recarsi in Provenza perché invitato dal notaio alla lettura del testamento di suo zio. E' un modo per ritornare sui luoghi della sua infanzia, nella grande tenuta dove ha passato insieme allo zio tante belle estati. A poco poco i ricordi del passato,l'incontro con Fanny, una bella locandiera del vicino paese lo fanno riflettere su quale si la vita che vale la pena di esser vissuta...

Nell'incipit de Il Gladiatore Ridley Scott ci presenta Massimus, alias Russel Crowe, l' audace e astuto condottiero romano che sgomina i galli in un'epica battaglia. Nell'incipit di Un'ottima annata la presentazione del protagonista è molto simile: ancora Russel Crowe e ancora un Massimo (Max, per l'esattezza, in giacca e cravatta) che controlla con mano sicura il suo manipolo di agenti di borsa: li invita ad attendere il momento propizio e poi da il via per l'attacco decisivo. Ma il rovesciamento della situazione è subito in agguato: se Massimus si ritrovava schiavo per una infausta sorte, Max passa dai plumbei cieli di Londra, dal grigio-metallo della City, da una vita calibrata sul minuto, allo svegliarsi pigramente alla luce del sole che filtra dalla finestra nelle tenuta vinicola del defunto zio in una Provenza dai morbidi color pastello. La sua anima di speculatore, intenzionata a vendere la tenuta, si scontra con la tenerezza dei ricordi dei momenti felici vissuti da fanciullo accanto allo zio.

Infine l'incontro con una ragazza che sa tenergli testa perché decisa, indipendente e bella, lo spinge sempre di più in questo nuovo mondo dove i ritmi sono dettati dalla natura, si vive di bella tavola e buon vino e si coltiva con cura la terra perché si mantenga generosa.

Ridley Scott è sempre bravo, anche se fuori dai toni epici che gli sono congeniali, a mantenere il ritmo della storia.; Russell Crowe si cimenta in una parte leggera e cerca di far ridere (ma non troppo) scivolando nel fango di una piscina senz'acqua. in situazioni che lo portano a scivolare nel fango viscido di una piscina senz'acqua mentre Albert Finney fa il simpatico vecchio che elargisce pillole di saggezza al nipotino e si gode la vita giorno per giorno attirando nel suo maniero donne giovani o non più giovani.

Cosa manca a questo film, che evapora dalla nostra memoria giusto appena fuori della sala?.

Sappiamo che Ridley Scott ha scoperto la Provenza e ha comprato lì una tenuta per godersi il giusto relax fra un film e l'altro . Il suo amore per il luogo riversato nel film, è troppo privato e vacanziero per trasformarsi in un messaggio che possa coinvolgere una platea più vasta. La "conversione" di Max non è veramente tale: lo squalo della City non si pente e non prende coscienza del suo cinismo perché ha scoperto i veri valori della vita. Sicuramente ha conosciuto l'amore (Marc Klein, lo stesso sceneggiatore di Serendipity, ci regala qualche bel dialogo fra i due) ma la sua scelta di vita è guidata da semplici parameri egoistici: prima gli interessava il successo professionale, adesso gli piace il sole della Provenza e i dolci lacci della passione amorosa.

Il suo amico avvocato gli telefona da Londra e lo invita a riflettere: "Qualche mese a mangiare, bere, dormire, ...., e poi che cosa ti riserverà il futuro? La noia". Max risponde in tono di sfida: "vedremo".

Ho l'impressione che se ci dovesse mai essere un sequel di questo film, scopriremmo che l'amico aveva ragione: le vacanze prima o poi finiscono...

(per gentile concessione di www.familycinematv.it)