editoriale
tutti pazzi per Prodi
di Ada

Tutti pazzi per Prodi. Il presidente del Consiglio non perde l'occasione per sorprenderci e dopo aver detto in TV, non ricordiamo in quale occasione, che bisognava essere "matti" per andare in Parlamento a chiarire qualcosa su richiesta delle opposizioni, ritorna sul suo tema psichiatrico preferito e accusa tutti gli italiani di essere pazzi soltanto perché non sembrano gradire la sua legge finanziaria. Sarà pure vero che il Governo sta lavorando per noi, sarà pure altrettanto vero che bisognerà aspettare i risultati di questa manovra economica-finanziaria e soprattutto fiscale per poi apprezzarla, ma intanto milioni di italiani, almeno i circa 19 milioni che non hanno votato il 9 aprile scorso per il centrosinistra, ma non soltanto loro, rimangono con il cuore sospeso e si domandano come andrà a finire. Il professor Prodi ha però emesso la sua diagnosi e li dichiara "tutti pazzi". Non si è chiesto, però, in quale manicomio gigantesco potrà ricoverare, tanto per cominciare, tutta quella gente che si è ritrovata a Roma il 2 dicembre per protestare democraticamente contro le tante tasse e imposte che tra un mese saranno vividamente visibili sulle buste-paga, sui cedolini dei pensionati e sugli estratti-conto bancari (per chi ce l'ha). Prodi e i suoi ministri sanno benissimo che gli scontenti di ora potrebbero addirittura aumentare quando tutti conteranno quanti euro saranno rimasti nelle proprie tasche dopo la cura ideata dal ministro dell'Economia. Pochini ? Non si abbia paura, perchè il "maltolto" sarà restituito, quando non si sa, ma rimane il dubbio che possa fare la fine della tassa sull'Europa rimasta indigesta e perciò incamerata. Anzi consegnate le vostre liquidazioni all'INPS che, poveraccio, non ha un soldo per poter pagare le pensioni. Saranno gestite molto meglio (?) che non dai datori di lavoro. Ci fidiamo? Tutto questo pessimismo è ingiustificato e non corrisponde alla realtà, dicono dal Governo. Sarà pure possibile, ma chi ha varato una legge, modificandola giorno per giorno su istanze di questa categoria o di quel settore, a volta di singoli parlamentari? Tipico il caso di quel senatore degli italiani all'estero che aveva chiesto imperiosamente più soldi per i consolati in Sud America, altrimenti avrebbe votato contro. E' stato subito accontentato. Si è trattato di un difetto di comunicazione, dicono da Palazzo Chigi, "Non siamo stati in grado di far conoscere i veri meriti di questa manovra", spiegano. Bravi.

Tutti pazzi per Prodi? Qualcuno leggendo questo titolo avrà pensato che il professore di Bologna sia diventato improvvisamente il beniamino degli italiani. Lui lo sperava, forse e certi suoi amici glielo hanno fatto credere. Come l'autore di quel libro corredato da video con il quale si voleva dimostrare che i risultati delle elezioni di aprile erano stati manipolati dal ministero degli Interni a favore del centrodestra "gonfiando" i voti di Forza Italia. Veniva, infatti, sostenuto che al Viminale la sera del 9 aprile entrò in funzione un fantascientifico programma (made in Usa o in India non si è capito) capace di aumentare i voti per Forza Italia utilizzando gran parte delle schede bianche, che in ogni elezione non mancano. Non era perciò vero che la coalizione di sinistra aveva vinto per soli venticinquemila voti, ma per molte centinaia di migliaia. "Ecco chi ha truccato le elezioni" fu subito detto e si mise immediatamente in moto la macchina propagandistica di sinistra con dichiarazioni di fuoco sulla necessità di ricontare tutte le schede. Il giorno dopo arrivò invece la doccia fredda. Fu giustamente ricordato che i risultati ufficiali delle elezioni sono sanciti e comunicati dalle Corti d'Appello e dalla Cassazione e non dal ministero degli Interni, sulla base dei verbali redatti nei seggi elettorali e che ovviamente nessun aggeggio elettronico può modificare. La richiesta di verificare tutte le schede elettorali fu subito ritirata. "Ma siamo matti?" si disse da parte dei vertici più accorti del centrosinistra, "Così si riapre tutto". La cervellotica tesi della manipolazione elettronica cadde subito nel ridicolo e nel grottesco quando qualcuno con la testa sgombra da pregiudizi fece rilevare che un ministro degli Interni in possesso del portentoso marchingegno e che non fa vincere neppure con l'inganno la sua parte politica per meno di venticinquemila voti dovrebbe, solo per questo, cambiare mestiere. Noi italiani saremmo stati veramente tutti "pazzi" ad affidargli la guida della sicurezza dei cittadini e della lotta alla criminalità. L'incredibile vicenda delle schede adulterate a migliaia di chilometri di distanza ha fatto quindi sorridere per due giorni un po' tutti gli ambienti politici, ma viene spontanea la domanda: che tipo di classe dirigente abbiamo eletto e ci terremo per cinque anni? Forse qui ha ragione Prodi nel dire che qualche squilibrio mentale circola in Italia, ma gli consigliamo di non guardare solo lontano e di vedere quel che gli accade sotto gli occhi.