medicina
la tubercolosi

Tutto comincia con una semplice tosse che sembra i postumi di un’influenza. Ma continua per tre settimane, l’appetito diminuisce e conseguentemente anche il peso. Alla sera appare una febbricola accompagnata da stanchezza. Da qui ai sintomi piu’ gravi, come dolore al petto e sputare sangue passano pochi giorni. Questo e’ il quadro degli inizi della tubercolosi, malattia ancor oggi causa di numerose morti nel cosiddetto Terzo mondo.

La quasi scomparsa in Italia della tubercolosi rispetto agli anni Cinquanta fa si’ che coloro che ne sono affetti non pensano di averla contratta e quindi la malattia non viene stroncata nella fase iniziale.

La tbc generalmente attacca i polmoni, ma puo’ anche aggredire la colonna vertebrale, la costole, le ossa ed altre parti del corpo. Per contrarla e’ necessario che la persona infetta dal bacillo di Koch tossisca o semplicemente espiri, contaminando l’aria. Subito dopo, una persona che respira nello stesso locale inala particelle con microbatteri che si impiantano nel polmone e, in poche settimane, inizia una piccola infiammazione. Il batterio puo’ disseminarsi ed allocarsi in diverse parti del corpo.

Se il sistema immunitario e’ un buono stato, ed e’, fortunatamente, la maggioranza dei casi, il batterio non porta alla malattia. Ma nel caso di una diminuzione delle difese immunitarie, il batterio latente puo’ entrare in attivita’ e l’individuo si ammala.

Un ammalato non curato puo’ infettare in un anno dalle diecimila alle quindicimila persone ma, dopo l’inizio della cura, il paziente smette di diffondere i germi nel tempo massimo di quindici giorni.

La fascia d’eta’ piu’ colpita e’ quella dai ventinove ai quarantanove anni e le persone con scarse difese immunologiche, come sieropositivi all’AIDS, malati di cancro e diabetici sono piu’ vulnerabili alla malattia.

Da molti anni, ormai, la tubercolosi e’ pienamente curabile, ma il trattamento e’ lungo e non puo’ essere interrotto. Molte volte in due mesi si ottiene che i sintomi spariscono e quindi i pazienti, credendo di essere guariti, interrompono le cure. In questi casi la tbc puo riapparire, in forma piu’ grave.

Un grande problema e’ rappresentata dalla tubercolosi in eta’ infantile, poiche’ la forma piu’ comune, quella polmonare, presenta sintomi simili a quelli di varie malattie comuni nell’infanzia e quindi rischia di non essere diagnosticata subito, con un conseguente aggravamento.

I genitori devono stare attenti quando i figli manifestano tosse, perdita di peso, ghiandole ingrossate, convulsioni e rigidita’ della nuca. La possibilita’ di contrarre la malattia aumenta in caso di denutrizione, morbillo e tosse convulsa, perche’ e’ minore la capacita’ di resistenza ai bacilli.

Per i bambini non vaccinati la piu’ pericolosa e’ la meningite tubercolotica, che puo’ ledere cervello, midollo spinale, sistema nervoso centrale, polmoni, mucose, ossa ed articolazioni.