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la corruzione nel giornalismo
di Giovanni Tridente

Dott. Stephen Ogongo: “Contratto e salario ai giornalisti per combattere la corruzione”

La sfida a cui chiamato oggi il mondo del giornalismo africano quella di "provvedere ad un dignitoso salario per gli operatori dell’informazione" nonch alla stipula di "regolari contratti di lavoro", che assicurano l’assistenza previdenziale, e la creazione di "associazioni professionali di salvaguardia dei diritti degli operatori del settore". E’ quanto ha dichiarato il dottor Stephen Ogongo, coordinatore di "Africa News", intervenuto alla Pontificia Universit della Santa Croce per i consueti incontri con esperti e professionisti che si tengono di mercoled.

Da qualche anno, lo studioso impegnato in un’attivit di ricerca che mira ad analizzare il giornalismo africano da un punto di vista etico. In questo suo percorso, Ogongo ha avuto modo di sperimentare quali siano "i fattori che incidono sul prodotto giornalistico, cosa effettivamente viene scelto per la pubblicazione, cosa viene lasciato fuori e perch".

"Molte volte quello che leggiamo non la cronaca esatta di ci che accade; forse si tratta solo di un aspetto di ci che qualcuno ha voluto che venisse diffuso. Chi ha il potere di gestire l’informazione, purtroppo, ha anche il potere di manipolare il pubblico".

In questo contesto, tenendo conto anche dei dati parziali che la sua ricerca ha fornito, l’ospite ha individuato tre fattori principali di coinvolgimento. Si tratta in particolare della "impostazione della redazione", la quale "se conformata nel non dire determinate cose, per pressioni, convinzioni o altro, sar difficile convincerla del contrario". Inoltre, entrano a pieno titolo tra gli attori di questo "mercato", gli sponsor: "i giornali dipendono dalla pubblicit: a volte la vendita del giornale importa davvero poco, ci che conta sono i soldi che si riescono ad incamerare con la pubblicit. E chi compra, il pi delle volte stabilisce rapporti particolari con la redazione che vanno a danno di obiettivit e professionalit".

Infine, non bisogna dimenticare la categoria dei politici, "che sempre si lasciano avvicinare dai giornalisti poich sanno quello che guadagneranno da questi rapporti". Portando un esempio concreto, il coordinatore di Africa News ha spiegato: "pensate un attimo ad un caso del genere: in Kenya, un giornalista che guadagna una media di 100 euro al mese ha un amico politico che lo invita ad una cena di 200 euro; al termine della cena il politico gli offre altri 200 euro e aggiunge qualche regalo. Con questi tipi di attenzioni chi che riesce a svolgere obiettivamente il proprio compito?". Per non parlare di un dato statistico allarmante che ha fornito: l’80 percento dei giornalisti keniani non hanno un contratto di lavoro. Senza contare che si pagati soltanto per gli articoli pubblicati, che non c’ assistenza previdenziale n copertura assicurativa.

Eppure, "in situazioni cos drammatiche, molti di questi giornalisti riescono a rendere in positivo il loro lavoro. grazie a loro se molte cose oggi sono cambiate in Kenya, a cominciare dalla percezione dell’opinione pubblica. Io non avrei il coraggio di condannare questi miei colleghi: so come vivono, le loro difficolt e le loro sofferenze. Hanno la volont di fare il bene; il pi delle volte riescono a farlo in qualche modo.

Condividendo col pubblico l’esperienza del coordinamento di "Africa News", Ogongo ha ricordato che la testata, pubblicata mensilmente con una tiratura di 20.000 copie, fa parte di una redazione molto grande denominata "Stranieri in Italia" la quale cura altre 14 testate, impostate allo stesso modo ma rivolte a comunit di stranieri specifiche.

Africa News raggiunge anche pubblico non africano e si impegna molto affinch, in Italia, cambi la percezione dell’opinione comune di considerare l’Africa soltanto quale Paese di tragedie e sventure. "L’Africa anche tutto quanto di positivo avviene in altre parti del mondo. La nonna che ha scoperto come riscaldare l’acqua senza l’utilizzo di legna un forte segnale di progresso. E noi diamo voce ad esso", ha concluso il gradito ospite.