attualità scientifica Sono diversi i ricercatori che hanno modificato geneticamente alcune piante per renderle capaci di assorbire contaminanti del suolo. Si e' scoperto che le piante OGM sono in grado di assorbire il selenio in misura maggiore delle piante selvatiche. Ricercatori dell'Universita' di Berkley, in California, hanno ottenuto tre varieta' transgeniche dalla pianta di Brassica juncea, una varieta' di senape. Dopo un periodo di osservazione di sei settimane hanno rilevato che le piante avevano assorbito da un terreno contaminato una quantita' di selenio tra due e quattro volte maggiore di quanto assorbito da piante dello stesso tipo non geneticamente modificate. L'esperimento era volto a ripetere precedenti prove di laboratorio. In questo caso la prova ha avuto luogo fuori della serra e, stranamente, con grande soddisfazione dei ricercatori, i risultatati sono stati migliori. In California esistono centomila metri cubici di sedimenti contaminati da selenio, sali e boro nel canale San Luis Drain, costruito in calcestruzzo per incanalare le acque residue del sistema di irrigazione della Central Valley, portandole al fiume Sacramento. Con il trascorrere degli anni i sedimenti hanno accumulato sostanze tossiche in grado di causare deformazioni negli uccelli. Bonificare il canale con metodi tradizionali costerebbe milioni di dollari, per il lavaggio del suolo, l'escavazione e l'interramento. D'altro canto, le piante agiscono molto lentamente. Ma la senape modificata potrebbe in prospettiva lavorare fino a mille volte di piu' di una pianta tradizionale. La Brassica juncea e' eccellente perche' si nutre di solfati simili al selenato. La modificazione principale e' consistita nel fatto che la senape produca una maggior quantita' di un enzima in grado di convertire il selenato in una forma non tossica di selenio, la qual cosa permette l'accumulazione della sostanza senza danneggiare la pianta. Una volta compiuto il proprio lavoro, le piante possono essere raccolte, essiccate ed aggiunte con precauzione ai foraggi, dato che il selenio e' una componente essenziale della vita animale.
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