cinema
Yokai e altri mostri

Se diciamo “vampiro”, pensiamo automaticamente a Dracula. A Nosferatu. Forse anche all’Edward Cullen di Twilight. Ma se diciamo “jiangshi”? Quant’è diverso il vampiro cinese dai suoi colleghi occidentali! Una sorta di zombie saltellante, del tutto privo di volontà, che opera sotto l’influsso e il controllo della magia taoista. E se diciamo “yokai”? E se diciamo “krasue”? Quant’è diverso l’immaginario fantastico orientale dal nostro! Così diverso che il Far East Film Festival, quest’anno, ha deciso di esplorarlo da vicino e di addentrarsi nei territori delle tradizioni, costruendo una retrospettiva e una pubblicazione che portano lo stesso titolo, Yokai e altri mostri: dal folklore asiatico al cinema, e un’esposizione-evento senza precedenti in Italia, Mondo Mizuki, Mondo Yokai.

I film selezionati dal FEFF sono 12 e spaziano tra horror, fantasy e commedie soprannaturali, tra presente e passato (2 cult invisibili sono stati appositamente digitalizzati dal Korean Film Archive), tra storia, favola e leggenda. Un affascinante itinerario artistico ed etnologico dove incontriamo firme gloriose, da Miike Takashi a Tsui Hark, e dove il piacere della paura viene declinato in ogni sfumatura possibile. Come nelle pagine della pubblicazione, una raccolta di saggi curata da Giorgio Placerani e splendidamente illustrata da Francesca Ghermandi, scopriremo sul grande schermo che gli “yokai” sono bizzarre creature della mitologia nipponica e che la “krasue” thailandese è una spaventosa testa fluttuante. Scopriremo che la “pontianak” del Sud-est asiatico è una donna fantasma violenta e vendicativa e che la “gumiho” coreana è una malvagia e seducente volpe a nove code, capace di assumere irresistibili sembianze femminili…

Ed ecco, a corona dell’intero viaggio, l’esposizione-evento Mondo Mizuki, Mondo Yokai: 100 opere originali, riviste, libri, documenti, testi critici e video che ricostruiscono l’universo di Shigeru Mizuki. È la seconda mostra in Europa dedicata al celebre mangaka giapponese e animerà gli spazi di Casa Cavazzini, il Museo di arte moderna e contemporanea di Udine, dal 26 al 30 agosto sotto il segno di Canicola, di Vincenzo Filosa e di Mizuki Productions.

articolo pubblicato il: 22/04/2025 ultima modifica: 25/04/2025