musica Il programma si muove all’interno della Roma di Urbano VIII e Innocenzo X, tra autori nati nella Città eterna o nelle vicinanze, ed autori che fortissimo sentirono il richiamo di questa e della sua incredibile vitalità artistica. Padre ideale di una folta cerchia di musicisti e modello da imitare ed a cui ispirarsi è il gesuita Giacomo Carissimi, di cui quest’anno ricorrono i 350 anni dalla morte; più di altri seppe trattare il testo letterario, sia che fosse quello sacro delle sue Historie, sia quello profano in volgare, come nel viscerale Lamento di Maria Stuarda. Per quanto riguarda la produzione strumentale emergono il ferrarese Girolamo Frescobaldi, che traghettò a Roma la sapienza e il virtuosismo appresi alla scuola di Luzzasco Luzzaschi, ma che contemporaneamente si inserì a pieno titolo nella produzione vocale della città, dando però un impulso incredibile allo sviluppo della tecnica strumentale, e il veneziano Giovanni Girolamo Kapsberger, padre nobile di quella scuola liutistica che tanto avrebbe fatto parlare di sé negli anni successivi. Il rigore tecnico della scrittura e contemporaneamente la capacità di “disegnare” i sentimenti con pennellate ora tenui ora di grande impatto emotivo, sono la cifra caratteristica della produzione romana del pieno ‘600, sfruttando anche pattern ed elementi caratteristici che potevano essere utilizzati indifferentemente per la descrizione di amor sacro e amor profano. Attorno a questi numi tutelari, si mossero tutta una galassia di altri musicisti, che da una parte rimasero a lavorare ed insegnare nella città, traendo spunto ed ispirazione continua dall’enorme produzione che li circondava, come Antonio Maria Abbatini, ed altri che presero la strada di altri contesti culturali europei, come Giovanni Felice Sances, che dopo la nascita e formazione artistica a Roma, fece parte di quella schiera di italiani chiamati a lavorare alla Corte imperiale di Vienna, dove la musica italiana dominava incontrastata. Xaveria Ensemble è nato mettendo insieme le esperienze di musiciste e musicisti attivi nel campo della musica antica, con il primitivo duplice intento di valorizzare la produzione liturgica e paraliturgica delle compositrici italiane, in particolare monache. Il nome dell’Ensemble deriva proprio dal Maria Xaveria Peruchona. L’Ensemble, a geometria variabile, ha anche indirizzato la propria ricerca verso i compositori della Scuola Romana del secondo ‘600, privilegiando nomi poco noti al grande pubblico, ma non meno interessanti per lo studio del periodo (Urio, Ugolini, Nicoletti, Abbatini, Ferrini, Rossi, etc.). La particolarità dell’Ensemble risiede inoltre nella volontà di privilegiare la produzione a voci pari femminili con il Basso Continuo o con strumenti concertanti, costituendo un’esperienza rara nel panorama della musica antica in Italia. “Amore, languore, estasi” Barocco sacro e profano nella Roma di Giacomo Carissimi Sala dei Lecci del Bioparco di Roma domenica 8 dicembre ore 18:30 Esegue: Irene Morelli – Soprano Beatrice Mercuri – Mezzosoprano Nicola Pignatiello – Tiorba Fabio Catania – Viola da gamba Pierluigi Morelli – Spinetta articolo pubblicato il: 03/12/2024 |