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mummia nell'Ambasciata
di Miguel Mochón de la Torre

"Ritorni domattina". L'articolo di Mariano José de Larra, apparso nel gennaio del 1833 sulla rivista “El Pobrecito Hablador”, non perde valore a duecento anni dalla pubblicazione.

Alcuni operai che quest'estate lavoravano al restauro dell'ambasciata spagnola a Washington hanno fatto una sorprendente scoperta in una sala d'attesa in disuso: la mummia di un richiedente asilo. Sembra che l'infelice vittima morì su una panca mentre aspettava il proprio turno, cadendo poi nell'oblio, dimenticato sotto un mucchio di vecchi mobili e tappeti. Dai vestiti é stato possible identificarlo come un vecchio soldato sudista, visto che indossava una malandata uniforme confederale.

A causa di questa scoperta, il governo ha ordinato a tutte le ambasciate di redigere un registro esaustivo di tutte le proprie sedi, senza dimenticare le soffitte e cantine, e con l'ordine specifico di cercare stanze dimenticate chiuse per qualche remota ragione.

Al termine di questa ricerca sono state trovate altre mummie in varie sedi diplomatiche di tutto il monto. Sono state tutte esaminate da un gruppo di esperti formato da legali, antropologi e storici. Nel rapporto prodotto dal gruppo possiamo trovare una variopinta collezione di resti umani. Curiosamente, la maggioranza é datata al principio del secolo XX, nonostante ce ne siano alcune piú antiche.

Riportiamo qui alcune delle scoperte piú insolite accompagnate dalle note degli investigatori:

Secolo XX:

  • Ambasciata di Manila (Filippine): ribelle tagalog, sopravvissuto della guerra contro gli USA. Aveva un machete ossidato.
  • Ambasciata di Pechino (Cina): ribelle boxer, riconosciuto dalla treccia
  • Ambasciata di Mosca (Russia): colonnello dell'esercito russo bianco che lottò contro i bolscevichi. Aveva con se una bottiglia di vodka ancora in buono stato.
  • Ambasciata di Pretoria (Sudafrica): contadino boero sconfitto durante la seconda guerra contro gli inglesi. Teneva fra le mani uno spiegazzato cappello di pelle di bufalo.

Secolo XVIII:

  • Ambasciata di Parigi (Francia): nobile "marquis de la Patience", che fuggì dal Terrore e finì apparentemente nella macchina burocratica spagnola (ma conservò la testa attaccata al corpo)

Ed infine quella che senza dubbio é la mummia piú straordinaria:

Secolo XVI:

  • Ambasciata di Quito (Equador): mummia di un notabile inca che tradì Tupac Amaru I, l'ultimo inca ribelle. Tiene fermamente il foglio di richiesta di clemenza diretto al viceré di Spagna, in eccellente stato di conservazione.

Durante l'ultima riunione del Consiglio dei ministri, il governo spagnolo ha deciso di concedere la nazionalità a titolo postumo a tutte queste pazienti mummie.

(Trad. Giuseppe Martino Martinelli)

articolo pubblicato il: 28/10/2023 ultima modifica: 13/11/2023