spettacolo
tra due mondi
di Franco Olearo


Italia 2002
Regia: Fabio Conversi
Sceneggiatura: C. Salizzato, F. Conversi, V. Zaqarrio
Interpreti: Stephane Freiss (Loyola) , Lorenzo Crespi (Grifone), Bianca Guaccero (Angelica), Michele Placido (Sergente Uzeda)
Censura Italiana: film per tutti

Nel 1857 il Regno Borbonico, sempre a corto di truppe, non disdegnava di impiegare soldati ed ufficiali mercenari, provenienti sopratutto dalle Francia. E' questo il motivo per cui troviamo in Sicilia il comandante francese conte di Loyola, impegnato a far "rispettare la legge" cioè, in quel contesto storico, a combattere i briganti e gli irredentisti sensibili alle nuove idee che venivano dal continente.
Proprio quando il comandante decide di tornare in patria, disgustato da quel conflitto che è in realtà una guerra civile carica di odio e di brutalità, riceve l'incarico di portare a Messina, assieme al suo fedele sergente Uzeda, il Grifone, un carbonaro/brigante condannato a morte.
Inizia per Loyola un viaggio che gli fa attraversare i paesi dell'entroterra siciliano, soggetti da sempre al flagello della fame e della siccità ed ora anche del saccheggio delle truppe, a volte garibaldine, a volte borboniche. Ma è' anche un "viaggio" dell'anima, che lo fa riflettere sulle nuove idee che agitano gli animi di molti giovani di cui il Grifone, suo prigioniero, è un rappresentante. La conclusione del comandante, di fronte ai grandi sconvolgimenti del risorgimento Italiano, sono alquanto amari, ma denotano un grande senso di umanità: le guerre sono sempre fonte di sofferenza, sopratutto per i civili inermi: Loyola quindi preferisce stare dalla parte della legge, dalla parte di quell' "ordine" che dovrebbe risparmiare all'uomo le barbarie più atroci.

Al tema storico-politico si intreccia anche la vicenda amorosa fra il comandante ed Angelica, figlia di un ricco possidente locale, la quale, sebbene promessa al conte, finisce per preferire un giovane della sua terra che altri non è se non il Grifone stesso.

Il film è molto bello nella presentazione di aspri paesaggi siciliani e e nella ricostruzione di città e paesi di fine ottocento; ha qualche fragilità nella sceneggiatura, sopratutto nel raccontarci di Angelica, nel comprendere come si sia sviluppato in lei l'amore per il contadino Grifone e l'interesse per la causa di Garibaldi. Un certo tono enfatico, romantico, che sembra far assomigliare la storia a un feuilleton, non è sbagliato in sé perché potrebbe essere anzi una corretta rappresentazione dello spirito romantico dell'epoca. "L'ussaro sul tetto" di Jean-Paul Rappenau del 1995 è il riferimento più prossimo per quel che riguarda la rivisitazione (sempre così rara) di un'epoca di grandi sconvolgimenti rivoluzionari e di slanci sentimentali, ma rispetto a quest'ultimo il film di Fabio Conversi denota una maggior difficoltà nel mettere a fuoco,fra tanti elementi, la linea poetica dominante.