teatro
"Frame"

Una finestra, la vetrina di un bar, la sala di un teatro, un sipario socchiuso, il finestrino di un treno. Figure che vivono, amano e soffrono, mentre fuori la vita incombe. “Frame” di Alessandro Serra, regista del premiato Macbettu, si ispira all’universo pittorico di Edward Hopper e lo fa raccontando la vita di uomini e donne non illustri che noi, spettatori, osserviamo attraverso la cornice (frame, in inglese) che li racchiude.

L’appuntamento con le suggestioni intense di questo spettacolo diretto da Alessandro Serra per una produzione Koreja, è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; info: www.teatridivita.it; 333.4666333) martedì 12 e mercoledì 13 febbraio (ore 21). In scena, Francesco Cortese, Riccardo Lanzarone, Maria Rosaria Ponzetta, Emanuela Pisicchio, Giuseppe Semeraro Lo spettacolo è inserito nella stagione di Teatri di Vita “Recito di cittadinanza”, realizzata in convenzione con il Comune di Bologna, con il contributo della Regione Emilia Romagna, e con il sostegno di Fondazione del Monte e Fondazione Carisbo.

Cosa nascondono i non-eroi della luminosa quotidianità immortalati nei quadri di Edward Hopper? Cosa rivelano quegli spazi assorti, quei gesti sospesi, quella sensazione di attesa che non arriverà mai a una fine? Alessandro Serra, che torna a Teatri di Vita a esattamente 10 anni di distanza, si confronta con le visioni del pittore americano e sfonda la cornice (“frame” in inglese), dando tridimensionalità a quei gruppi di figure e a quegli ambienti algidi. Ma il risultato non è una banale trasposizione di Hopper, bensì una straordinaria visione onirica che affonda gesti quotidiani in una dimensione emozionale di forte suggestione.

Di Hopper non mi interessano le indubbie qualità pittoriche quanto piuttosto la capacità di imprimere sulla tela l’esperienza interiore. Ricrearla in scena. Farla vedere, anche solo per un istante. Nei suoi quadri non vi è alcuna intenzione morale o psicologica, egli semplicemente coglie il quotidiano dei giorni. (…) Nessun evento sensazionale. Semplicemente un attimo in cui tutto cambia, senza clamore. Figure sempre ai margini di una soglia: una finestra, una vetrina di un bar, l’uscita di sicurezza di un teatro, un sipario socchiuso, una porta, il finestrino di un treno. In cerca di luce. Mentre fuori la vita, ferma, incombe. Deserte le strade, quieti gli oceani. E gli alberi, accesi dal sole, fanno schiera e creano sentieri bui. (Alessandro Serra)

Alessandro Serra è oggi uno dei giovani registi più acclamati, dopo il grande successo dello stupefacente “Macbettu”, con cui ha vinto il Premio Ubu 2017. Nel 1999 ha fondato la compagnia Teatro Persona dei cui spettacoli, fortemente fondati sulla centralità dell’attore e la composizione dell’immagine, è autore totale. Tra i suoi lavori, vanno ricordati “Beckett Box” (presentato a Teatri di Vita nel 2009), “Trattato dei manichini” (Premio Eti e Premio Lia Lapini), lo spettacolo per bambini “Il Principe Mezzanotte” (finalista al Premio Scenario Infanzia) e, appunto, “Macbettu”.

Koreja è una delle più attive realtà teatrali pugliesi. Fondata nel 1985, con la direzione di Salvatore Tramacere, gestisce oggi a Lecce i Cantieri Teatrali Koreja ed è riconosciuta come Centro di produzione teatrale. A Teatri di Vita ha presentato nel 2006 il progetto “Via” di Fabrizio Saccomanno

articolo pubblicato il: 08/02/2019