spettacolo
XMEN 2
di Franco Olearo


USA 2003
Regia: Bryan Singer
Sceneggiatura: M. Dougherty,D. Harris
Interpreti: P. Stewart (Prof. Xavier), H. Jackman (Wolverine), H. Berry (Tempesta), Mystica (R. Romijin/Stamos)
Genere: fantasy
Censura Italiana: film per tutti
Censura USA: PG-13

Chi è esperto di fumetti, sa che nel 1954 uscì in America un saggio intitolato "Seduction of the innocent", dove i fumetti venivano accusati di esercitare una cattiva influenza verso i ragazzi e di portarli sulla cattiva strada. Nacque così un codice di autoregolamentazione delle case editrici: il Comics Code Authority. Da quel momento, scomparvero dai fumetti scene troppo violente o di esplicito richiamo sessuale. Quando nel 1963 apparve il primo numero di X-men scritto da Stan Lee e disegnato da Jack Kirby il peggio era passato. La violenza riprese ma era così surreale, da non destare particolari preoccupazioni. Gli i X-men sono degli esseri frutto di mutazioni, scherzi di una natura che ha bruscamente saltato alcuni passaggi per arrivare ad ottenere una razza umana super dotata.a.

Ogni X-men (o X-donna) ha un potere specifico che costituisce la sua forza ma al contempo l'angosciosa consapevolezza della propria diversità. Wolverine può impiegare micidiali artigli fatti di un metallo inattaccabile; Tempesta può controllare e modificare le condizioni atmosferiche; Mystica può cambiare all'istante la sua fisionomia. Il film, che è parte di una serie, riesce furbescamente a rivelarci qualcosa di ogni singolo personaggio ma non tutto, in attesa della prossima puntata. Gli X-men se ne starebbero tranquilli nella loro città costruita sotto il ghiaccio, impegnati ad allevare le nuove generazioni di mutanti, ma il pericolo è in agguato: Stryker, uno scienziato al servizio de governo, vuole portare a termine contro di loro, i diversi, una pulizia etnica. L'offensiva che può scatenare l'avversario risulta particolarmente insidiosa perchè lo scienziato è in grado di utilizzare le stesse super-doti dei mutanti.

Dove stà il fascino di queste storie, così brillantemente trasposte sullo schermo da Bryan Singer? Probabilmente non dalle battaglie fra superdotati che ci vengono rappresentate con profusione di effetti speciali, ma piuttosto da quella miscela di piacere adolescenziale di poter fare ciò che i compagni non riescono a fare ed al contempo di disagio nel sentirsi così isolati e così diversi. Nel film sono sapientemente disseminate delle scene dove lo spettatore adolescente può identificarsi: nel castello-college dove i mutanti vengono attaccati da reparti assaltatori di un "normale" esercito e come dei "normali" ragazzi, debbono cercare una via di fuga. Oppure nell'interno con famiglia di uno dei ragazzi; in salotto, conversando davanti ad una normalissima tazza di tè sorge spontanea la domanda degli affranti genitori: "Hai mai preso in considerazione l'idea di non essere un mutante?"

Il film trasmette positivi e forti messaggi di tolleranza e rispetto verso il "diverso" ma a mio avviso va ancora più in là. Nella scena iniziale del film, un agilissimo diavoletto di mutante, riesce a penetrare nella Casa Bianca e quasi a colpire il presidente. Sarà questa la motivazione per dare mano libera allo scienziato cattivo nel suo proposito di distruggere tutta la razza dei mutanti. Il riferimento all'effetto "11 settembre" e alla gran voglia di organizzare una vendetta indiscriminata nei confronti di un "nemico" di cui non ci si preoccupa di conoscerne le ragioni, è abbastanza evidente.