marzialide
Europarlamento senza voce
di Ada

Week End senza champagne-

Tra grandi ex amici non si può farsi vedere insieme e tanto meno si può trascorrere un fine settimana in Texas. Bush - ormai pochi antepongono il W. al cognome per distinguerlo dal padre - non inviterà il presidente francese nel suo ranch personale chissà per quanto tempo. Forte del 70-75 per cento di popolarità e di apprezzamento negli USA dopo la vittoria in Irak, l'inquilino della Casa Bianca aspetterà forse che i francesi si diano un nuovo leader per riportare alla normalità i rapporti fra i due stati, ma questi "vecchi" europei potrebbero pensarla diversamente.

Chirac o Blair-

E' vero che l'Europa ha bisogno di un "capo". Giscard, presidente della Convenzione per il nuovo statuto dell'Unione ma sempre francese, ha proposto l'allungamento del periodo di presidenza della comunità allargata, da sei mesi a due anni e mezzo. L'idea sembra buona, ma ve l'immaginate le lotte, gli inganni, le promesse e via elencando tra risse e contese, quel che potrebbe accadere per designare l'uomo che dovrà guidare il nostro continente? Giscard pensa già a Chirac, altri a Blair o al modesto Schroeder, nessuno ad un italiano. Non si tiene conto ovviamente che tutto potrà essere cambiato nella fisionomia della nuova Europa quando si arriverà e se si arriverà al momento della designazione del presidente: la Francia potrà essere riconquistata dalla sinistra, la Germania (sembra vicina) dalla destra, degli altri 23 Paesi non si può dire nulla. Qualche previsione si potrà azzardare dopo le elezioni del prossimo anno per il nuovo parlamento europeo che tra l'altro dovrebbe avere maggiori poteri dell'attuale.

Europarlamento senza voce-

A proposito di Parlamento europeo pochi organi di stampa hanno sufficientemente evidenziato che l'assemblea non è riuscita ad approvare un solo documento sulla guerra in Irak tra i tanti presentati e tutti bocciati.

Una lingua comune ? -

Quest'Europa unita è certamente un bell'obiettivo, ma le strade per arrivarci sono lunghe e piene d'incognite. A Bruxelles, a Strasburgo e via dicendo si parla già in una quindicina di lingue, presto saranno venticinque con in più il Padano di Bossi. La Commissione ha deciso pertanto di assumere almeno altri cinquecento tra interpreti e traduttori. Babele o meglio Babilonia docet.