cronache Si terranno a partire dal 12 gennaio 2017 le celebrazioni e iniziative organizzate dal Comitato di Quartiere Tor Pignattara, dall'Associazione per Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros, dalla Scuola Popolare di Tor Pignattara e dall'Associazione culturale Bianco e Nero (organizzatrice del KarawanFest) per celebrare i 90 anni del quartiere romano del Municipio Roma 5. Sebbene l'insediamento dell'abitato risalga alla costituzione della stazione sanitaria nel 1882, la notte fra il 17 e il 18 luglio 1927 segna un momento storico: l'atto di inclusione dell'area urbana nel territorio amministrativo interno al Comune di Roma. Quella notte, infatti, divenne esecutivo il provvedimento che impose lo spostamento della cinta daziaria comunale oltre via dell'aeroporto di Centocelle: un atto amministrativo che trasformò Tor Pignattara da borgo rurale della campagna romana in 'uno dei centri abitati compresi nel comune chiuso' di Roma. Il progetto '90 Volte Tor Pignattara' intende costruire un programma annuale di manifestazioni attraverso la diretta partecipazione delle tante realtà sociali e culturali operanti nel territorio. Abbiamo intervistato Stefania Ficacci. 1)Tanti eventi, a partire dal 12 gennaio, che avete organizzato per celebrare i 90 anni di Tor Pignattara, quartiere multietnico della Capitale. Quali gli eventi principali e cosa vi ha guidato nella scelta degli stessi? Tor Pignattara è un quartiere storico della città, ovvero ne è parte integrante da più di 90 anni, ma è nel 1927 che un atto amministrativo ne segna di fatto il riconoscimento nei confini del comune chiuso di Roma. Da vecchia stazione di posta e sanitaria di fine Ottocento, Tor Pignattara diventava a tutti gli effetti un'area della città, per nulla marginale, anche e soprattutto per la storia del Novecento della Capitale. Per questo abbiamo pensato di lanciare un progetto open source, al quale invitare i cittadini che vivono e lavorano a Tor Pignattara di farsi partecipi di questa ricorrenza attraverso iniziative culturali e sociali nelle quali far emergere il tessuto connettivo e caratterizzante il quartiere: il senso di comunità, i valori democratici e inclusivi, le energie creative delle centinaia di realtà associative presenti. 2)Leggendo la lista degli eventi si nota la grande presenza di Partigiani, che ricorderete con pietre d'inciampo e un fumetto inedito, un aspetto forse poco conosciuto all'esterno di Roma. Come visse il quartiere gli anni dell'Occupazione e come resistette? Sarebbe un racconto molto lungo. Tor Pignattara, dopo l'8 settembre, assunse un ruolo strategico fondamentale per la lotta di liberazione dal nazifascismo, trovandosi, suo malgrado, lungo la via Casilina. Era la porta d'accesso principale alle truppe Alleate ferme a Cassino e poi sbarcate ad Anzio. La polizia fascista e la Gestapo controllavano il quartiere facendo capo al commissario di polizia Armando Stampacchia, che aveva il suo quartiere generale nel commissariato di Via Casilina. Un quartiere difficile, composto da una popolazione dalle forti componenti antifasciste anarchiche, socialiste e comuniste. E la volontà del quartiere di entrare nel progetto artistico di Gunter Denming delle pietre d'inciampo, che disegnano una mappa europea delle vittime del nazifascismo è significativo, vuole riconnettere la comunità alla sua memoria storica. 3)Un quartiere, Tor Pignattara, spesso, troppo spesso nelle cronache dei media solo in chiave negativa, ci racconta invece la vera faccia di questo quartiere colorato, multietnico e dalla forte propensione artistica? Mi permetta di ragionare solo un momento da studiosa. Tor Pignattara è uno degli oggetti di studio più appassionanti che un ricercatore di "carne umana", come definiva Marc Bloch gli storici (ma possiamo dire di tutti coloro che si occupano di scienze umane), possa incontrare sulla propria strada professionale. Se non la conosci devi andarla a cercare. E' un quartiere limpido, che mostra le sue contraddizioni, i suoi difetti, i suoi pregi senza nascondere mai nulla. Se percorri via di Tor Pignattara da piazza della Marranella a Via degli Angeli incontri categorie umane e sociali di ogni tipo, come se attraversassi un museo di vite che nessuno si è mai preso la briga di mettere in ordine. A volte può persino imbarazzare chi lo vive o chi vi entra per la prima volta, ma Tor Pignattara è così. Incuriosisce chi passa, indigna e strugge d'amore chi ci vive, ammalia chi vuole raccontarla. Tor Pignattara è un quartiere che devi vivere per capire che cosa ami e cosa detesti delle sue strade, dei suoi negozi, dei suoi abitanti. E, mi lasci dire, Tor Pignattara è un quartiere che si declina al femminile - anche il toponimo richiama il genere femminile dopotutto - perchè sono soprattutto le donne che organizzano la vita culturale sociale del quartiere. 4)Un progetto, '90 volte Tor Pignattara' che si pone vari obiettivi, a breve e lunga distanza, quali nello specifico? 90 anni fa la città includeva Tor Pignattara nel suo comune chiuso, indicandola così come un quartiere, un'area fuori dalle Mura Aureliane ma facente parte della città. Nel corso del Novecento si è purtroppo andata delineando una frattura fra Roma e la sua area periferica, complici anche amministrazione e pianificazione urbanistica che hanno rafforzato la dicotomia fra centro e periferia. Il linguaggio mediatico troppo spesso utilizza questa dicotomia per indicare un Noi e un Loro che non appartiene ad una città da sempre inclusiva e solidale. e Tor Pignattara ne è stato sempre un laboratorio di sperimentazione delle lotte per le conquiste civili. Faccio solo un esempio: qui sono state pensate le consulte popolari come strumento di partecipazione diretta dei cittadini all'amministrazione della città. Vorremmo allora che Roma oggi compia lo stesso passo di 90 anni fa e riconosca Tor Pignattara come Rione storico, dimostrando di voler rifiutare quella scissione ormai obsoleta fra centro storico e periferia. 5)Quali sono le associazioni coinvolte e vi attendete nuove adesioni 'in corsa'? Le associazioni promotrici sono il Comitato di Quartiere Tor Pignattara, l'Associazione Ecomuseo Casilino ad Duas lauros, l'Associazione Bianco e Nero e il progetto culturale per la Scuola Popolare di Tor Pignattara. Ad esse si stanno aggiungendo giorno per giorno tutte quelle realtà associative che desiderano contribuire, anche solo con un evento, a questa festa lunga un anno. Abbiamo ricevuto proposte per spettacoli teatrali, mostre fotografiche, seminari di studio, proiezioni di documentari e film. Quindi le noi le adesioni "in corsa" sono la vera peculiarità di questa iniziativa. Basta inviare la propria proposta compilando la form sul sito www.90voltetorpigna.it. articolo pubblicato il: 08/01/2017 |