teatro
"Menecmi"

MENECMI - la commedia degli equivoci di Plauto
scene e regia Memè PERLINI
interpreti personaggi
Alkis Zanis Menecmo 1e 2
Nicola D'Eramo Vecchio
Maurizio Palladino Spazzola-Medico
Alberto Caramel Messanione
Cristina Giachero Matrona
Massimo Fedele Cilindro
Gaia Benassi Erozia
Musiche Gianni Fiori
produzione TSI La Fabbrica dell'Attore

Questo nostro lavoro, è frutto di un grande sforzo congiunto che vuole affermare La nostra voglia di esserci. Il testo è originale, con una messa in scena sobria, per una storia piena di sorprese, di doppi sensi che troviamo assolutamente attuale e sorprendentemente somigliante a tante storie reali. Il titolo Menecmi deriva dal nome dei due personaggi principali, nonché fratelli gemelli. Essere se stesso e insieme un altro, duplicare la vita: sembra essere questo un sogno bizzarro e perenne dell'uomo, ma è anche un tema farsesco di remotissima origine, che Plauto sviluppa nei "Menecmi" con la singolare freschezza del suo estro scenico. Protagonisti della commedia, ambientata nella Greca Epidamno, sono due gemelli, che il caso ha separato da bambini e che, già adulti, si trovano a vivere, ignari l'uno dell'altro, nello spazio della stessa città. Lo scambio di persona, che la perfetta somiglianza rende inevitabile, dà avvio alla vicenda comica. Un servo, un parassita, una moglie gelosa, una tenera amante si trovano coinvolti in una serie di equivoci paradossali, che scardinano l'ordito delle convenzioni quotidiane, portando i due giovani sull'orlo della follia, fino a che l'atteso riconoscimento non risolve l'intrigo. Commedia divertente ed agilissima destinata a grande fortuna. Fra le più celebri imitazioni si ricordano la "Comedy of Errors " di Shakespeare e "I gemelli veneziani" di Goldoni.

Memè Perlini è un attore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e scenografo italiano, attivo in cinema, teatro e televisione. Nato in una famiglia di girovaghi proprietari di giostre da luna park che battevano la Bassa padana (origini che si rifletteranno sulla sua formazione artistica), sostenitore del surrealismo e dell'arte concettuale, è considerato fra gli esponenti più rappresentativi dell'avanguardia teatrale italiana di scuola romana. Film da lui diretti sono stati inseriti nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes (1978 e 1987). Come autore teatrale ha scritto una cinquantina di testi, rappresentati in tutto il mondo. Come appassionato di pittura ha avuto, in ambito teatrale, esperienze di scenografia. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti iniziando a Roma l'attività professionale proprio come illustratore e, poi, scenografo al Teatro dei Folli. Amico ed allievo di Lindsay Kemp, attore debuttante in teatro con Giancarlo Nanni, è stato poi co-fondatore nel 1973 del Teatro La Maschera. La sua prima regia teatrale ha riguardato la pièce Pirandello chi?. Tra gli altri suoi lavori figura anche La lupa (adattamento teatrale dalla novella di Giovanni Verga, rappresentato nel 1992). Come attore cinematografico ha interpretato ruoli da caratterista in b-movie e commedie licenziose di contenuto boccaccesco interpretando tuttavia anche parti di rilievo in film d'autore. Ha impersonato il ruolo attore-off ne Le castagne sono buone di Pietro Germi (1970, film di debutto), Peon in Giù la testa di Sergio Leone (1971) e Aristide ne La famiglia, di Ettore Scola (1987). Sempre nel 1987 per Carlo Mazzacurati ha interpretato Notte italiana. Con Luigi Comencini è stato nel cast di Voltati Eugenio (1980).

Note di regia Anche questa volta, spero, si ripeterà l'enorme fortuna che spesso ha accompagnato questa commedia. Menecmi da un lato elabora artisticamente un tema di origine certo remotissima e dall'altro prepara, con la singolare freschezza del suo estro scenico (cosa a me congeniale), quel tema del doppio che giunge sino al Sosia di Dostoevskij (come mi si fa notare), con ampia influenza in Comedy of errors di Shakespeare e I gemelli veneziani di Goldoni. Menecmi. Commedia in apparenza movimentatissima, sceneggia però un evento molto semplice: la riparazione di un danno iniziale (smarrimento e "rapimento" di Menecmo I), che grazie ad una peripezia consente ai due gemelli di rincontrarsi, riconoscersi e risolvere alcune faccende personali per poi fare ritorno in patria. Commedia caratterizzata da movenze di fiabesco racconto, intrisa di equivoci paradossali psicologicamente inverosimili dove i personaggi, svuotati di ogni interiorità psicologica, restano soli con la loro qualifica scenica (come in un bizzarro gioco a me congeniale) in cui è la maschera che compie l'azione, motivo e ragione di questa mia messa in scena necessaria per essere me stesso e insieme un altro, duplicare la vita, sogno bizzarro e perenne realizzato con i colori scenici della farsa. Memè Perlini
TEATRO VASCELLO in Via G. Carini 78, Roma
Dal 9 al 27 marzo
orari: dal martedì al sabato ore 21 - domenica ore 18.00 mattinée 22, 24 e 25 marzo ore 10.30
Prezzi per il pubblico: 18,00 intero, ridotto 15,00 euro per Cral e nostri convenzionati, ridotto 12,00 euro under 26 e over 65, Prezzi per gli studenti: 10,00 euro in matinée 8,00 euro
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articolo pubblicato il: 09/03/2011