editoriale
Non è facile liberarsi del cav. Berlusconi, lo si è visto nel clamoroso scontro del leader del PDL e l'ex segretario di AN, Gianfranco Fini. Il presidente della Camera, divenuto capo di un nuovo partito nel giro di pochi giorni e avversario irriducibile (forse molto di più di Di Pietro) di Berlusconi con l'aiuto di tutte le opposizioni di sinistra e di centro , esce con le ossa rotte da questa strabiliante vicenda. Ma ha ripetuto che non si dimetterà da presidente della Camera, una carica sfruttata al limite della costituzionalità in questi travagliati giorni per tenere unite le sue forze. Una sconfitta parlamentare che coinvolge tutte le opposizioni: esce sconfitto da una battaglia parlamentare condotta in maniera scriteriata e senza vie di fuga. Fini, probabilmente mal consigliato dall'ala più dura e sconsiderata dei suoi seguaci, non ha potuto impedire che il presidente del Consiglio uscisse ancora indenne - anche se con molte ferite - dalle "battaglie" alla Camera e al Senato. Uscito dal PDL con quaranta parlamentari, abbandonate le cariche governative, sicuro di vincere, era sostenuto da tutte le opposizioni che speravano nel "miracolo Fini" e già intonavano inni di giubilo per la fine del berlusconismo, E veniamo alle "ferite" di Berlusconi. Il presidente del Consiglio esce con il suo Governo anch'egli ridimensionato nei numeri rispetto ad alcuni mesi fa quando aveva alla Camera una maggioranza schiacciante. Ora si dovrà accontentare di pochi voti, forse tre. Pochissimi, ma ricordiamoci che il Governo Prodi è durato due anni con un solo voto in più al Senato. Ma per governare l'Italia di oggi ci vogliono i numeri e Berlusconi dovrà trovarli (non tra i finiani più fedeli al capo), ma forse con un accordo con Casini e i suoi. Se non ci riuscirà la parola passerà al Capo dello Stato che non potrà non assecondare il premier appena uscito da due voti di fiducia, il quale forse già si appresta a guidare la "macchina" elettorale con il suo Governo: anche se può contare su tre soli miseri voti di maggioranza. articolo pubblicato il: 14/12/2010 |