cultura
Teodolinda in Lomellina

La Brianza e la Lomellina, due zone piuttosto distanti per geografia, orografia e usanze all'interno della Lombardia (nonché per differenze linguistiche avvertibili solo dai lombardi), hanno in comune la regina Teodolinda che nel 585 fondò il duomo di Monza, capitale culturale della Brianza.
A Lomello, il paese che ha dato il nome all'unica zona della Lombardia situata alla destra del Ticino, la regina andò sposa al longobardo Agilulfo, in una chiesa che presumibilmente si trovava sotto la basilica di Santa Maria Maggiore. Sull'area della basilica furono rinvenuti diversi reperti, una lapide cristiana del 554, un mattone datato con la termoluminescenza al 765, muri, tombe, una cripta sotto l'altar maggiore. Si tratta di tre chiese diverse, due delle quali distrutte, una dagli ungari, l'altra dai saraceni. La basilica attuale fu edificata parzialmente nel 900, poi ebbe ampliamenti e ristrutturazioni per tutto il medioevo e fino a tempi recenti.
Sulla scorta di questa unione, alcuni finanziatori brianzoli hanno deciso di restaurare la basilica di Santa Maria Maggiore, oggi ridotta in misere condizioni, con i tetti parzialmente crollati e vari guasti alle strutture. Una delegazione si è recata a Lomello per studiare le misure più urgenti.
Teodolinda, oltre che per aver contribuito alla conversione del popolo longobardo, è rimasta nella storia per l'edificazione del duomo di Monza. All'interno della cappella che prende il nome dalla regina è conservata la corona ferrea, forgiata secondo la tradizione con un chiodo della Croce e tempestata di pietre preziose con la quale venivano incoronati re di Italia gli imperatori di Germania (anche Napoleone volle cingerla).
Il restauro rappresenta anche un'operazione culturale che vuole riaffermare l'unità storica della Lombardia, mai venuta meno, malgrado che la Lomelllina per tutto il secolo XVIII sia appartenuta ai Savoia.