Come il ratto di fogna giunse in Italia nel seicento nella stiva di qualche nave del Mar Nero (da cui il nome di pantegana, da Pontus Eusinus), così agli inizi del novecento da qualche nave argentina sbarcata chissà in quale porto si è creata la supercolonia di formiche che dalla costa atlantica della Galizia scende giù per la costa portoghese e quella andalusa, risale tutta la Spagna, attraversa il Golfo del Leone e la Costa Azzurra e giunge (per il momento, forse) fino a Genova, lungo un litorale di seimila chilometri.
La Linepithema humile è una formica argentina estremamente aggressiva che ha la particolarità di non riconoscere i propri simili, un paradosso evoluzionistico ed un problema per i teorici della selezione del ceppo, in quanto il rapporto tra i consimili è nullo; basta metterne due in un contenitore di pochi centimetri di larghezza che una delle due uccide inevitabilmente l'altra.
Ciò che è strano è il fatto che giungendo in Europa la Linepithema humile ha perso la sua peculiarità di non riconoscimento dei propri simili, per cui formiche provenienti da zone distanti migliaia di chilometri si sono trovate tranquillamente a vivere insieme in un laboratorio dell'università di Losanna. Le formiche nate in cattività non hanno alcuna concezione della propria origine e costituiscono un gruppo coeso. La variabilità genetica (testata con marcatori neutri) è praticamente nulla; non si spiega l'incapacità delle formiche argentine al mutuo riconoscimento.
Esistono eccezioni, ancora inspiegabili per l'équipe del professor Laurent Keller. Su trentatré gruppi prelevati da altrettanti formicai, i tre provenienti dalla Catalogna si comportano secondo l'archetipo argentino, attaccando immediatamente le altre formiche. L'aggressività delle catalane non sempre paga, perché negli scontri le altre non stanno a subire e talvolta prevalgono.