Madrina di questa inaugurazione Alexia, da molti anni vicina alla ONG.
La struttura rientra nel Programma Case del Sorriso, che mira a promuovere i diritti dei bambini e delle bambine e a prevenire povertà educativa e trascuratezza, aiutando minori e familiari. In Italia CESVI ha sostenuto attraverso i suoi interventi e progetti a favore dell’infanzia più di 2.470 beneficiari, di cui 1.660 minori nel 2022, mentre nei primi 6 mesi del 2023 sono già 1392 le persone supportate e di queste 968 sono minori. Il Programma Case del Sorriso è una realtà attiva da oltre 20 anni in diverse aree del mondo, in Africa, America Latina e Centrale, Asia, spingendosi negli ultimi anni anche nei teatri delle più gravi emergenze umanitarie.
«A pochi giorni della giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è bene ricordare le tante situazioni che non permettono ancora oggi, a migliaia di bambini nel mondo, di veder garantiti i propri diritti. Una di queste, in tema di maltrattamento, è quella che riguarda le Regioni del Sud, dove la situazione è caratterizzate da un’alta concentrazione di fattori di rischio. Con le Case del Sorriso vogliamo dare ai bambini un luogo sicuro dove possano sentirsi accolti, vedere rispettati i loro diritti fondamentali, creare opportunità per il futuro loro e dei loro genitori Dopo l’apertura delle nostre strutture a Bari e Napoli, siamo felici di poter dare il nostro contributo anche in Sicilia a Siracusa con una Casa del Sorriso che desidera aprire le porte di un futuro ricco di possibilità per tutti i minori e le famiglie bisognose del territorio», ha detto Roberto Vignola, vicedirettore generale di CESVI.
Il cronico divario territoriale continua a soffocare il futuro di migliaia di bambine e bambini del Mezzogiorno. Le aree dove essere bambino è più rischioso sono in Meridione: secondo il più recente Indice Regionale sul maltrattamento all’infanzia di CESVI, all’ultimo e penultimo posto dell’elenco delle Regioni per fattori di rischio e disponibilità di servizi di prevenzione e cura sono Campania (20°) e Sicilia (19°), precedute da Calabria e Puglia .
La povertà assoluta colpisce nel Paese quasi 1,4 milioni di bambini (14,2%), in quasi 762mila famiglie . Al Sud si trovano le Regioni con la maggior percentuale di famiglie povere, salite al 23,2% dal 18,3% del 2020 (18,6% al Nord; media nazionale 11%). Fanalini di coda Puglia (27,5%), Campania (22,8%), Calabria (20,3%), Sicilia (18,3%) . E se nel 2022 in Italia è diminuita la popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale, non è invece stato così al Sud, che resta l’area con la maggior percentuale di individui a rischio (40,6%). Campania e Sicilia hanno segnato un miglioramento, ma ciò non è accaduto in Puglia, Sardegna e Calabria .
Dati che s’intrecciano con quelli su istruzione e prospettive dei minori, visto che l’incidenza della povertà delle famiglie diminuisce al crescere del titolo di studio della persona di riferimento . L’abbandono scolastico in Italia è del 13%, dato medio tra il migliore del Friuli-Venezia Giulia (7,7%) e il peggiore della Sicilia (18,8%). È nel Mezzogiorno la gran parte di ragazze e ragazzi che lasciano la scuola prima del tempo: la Sicilia è preceduta da Campania (16,1%), Sardegna (14,7%), Puglia (14,6%) . Pesa il divario nella quantità e qualità dei servizi per bambine e bambini. Al Sud mancano le mense scolastiche, e quindi le classi a tempo pieno, fattore di prevenzione dell’abbandono scolastico (ne dispone meno del 15% delle scuole dell’infanzia e primarie in Sicilia e Campania, meno del 25% al Sud in media, contro il 60% del Centro-Nord), e i posti-nido per la prima infanzia sono ancora più carenti che nel resto del Paese (Calabria, Campania, Molise e Sicilia sotto il 10%, quasi tutto il Centro-Nord supera il 24%) . Al Sud la loro carenza contribuisce anche a far calare il tasso di occupazione delle neo-madri di oltre un terzo , alimentando la povertà.
LE CASE DEL SORRISO. Le cinque strutture di sostegno all’infanzia di CESVI in Italia sono attive in contesti complessi, in gran maggioranza al Sud: a Napoli nel quartiere di San Pietro a Patierno; a Bari nel quartiere San Paolo; a Milano con due comunità educative residenziali per minori allontanati dalle famiglie d’origine dalla magistratura. A Siracusa una Casa del Sorriso è stata appena aperta vicino al quartiere periferico di Mazzarona, segnato da fragilità economica e socioculturale, criminalità minorile e dispersione scolastica, carenza di spazi educativi e di aggregazione. Nella città il tasso di abbandono scolastico è del 18,1% . Gli spazi gestiti da CESVI offrono attività di sostegno psicologico e ascolto, di supporto alla genitorialità, laboratori sportivi, psicomotori, artistico-espressivi, proposte educative.
All’estero, le Case del Sorriso si trovano in regioni con alti livelli di povertà e mortalità infantile. In Brasile, ad Haiti, in India, Sudafrica, Perù e Zimbabwe offrono spazi protetti di gioco e distribuzione di pasti, sostegno alle attività scolastiche e igiene personale, sia a minori, sia a famiglie in difficoltà. Il Programma Case del Sorriso CESVI prevede inoltre interventi a favore dell’infanzia in zone colpite da gravi emergenze umanitarie come Ucraina, Turchia, Libia e Marocco, dove la Fondazione ha istituito i Child Safe Space, centri diurni su misura per minori in cui svolgere attività educative e ricreative insieme ai propri coetanei e dove ricevere supporto psicosociale. Per sostenere il Programma Case del Sorriso e i progetti sull’infanzia, CESVI ha lanciato una campagna sms solidale, attiva sino a 25 novembre: si può donare con sms o telefonata da rete fissa al 45582. All’iniziativa hanno aderito anche Alexia, Alessio Boni, Max Giusti, Cristina Parodi, Paola Turani, da tempo sostenitori dell’organizzazione.
articolo pubblicato il: 20/11/2023