periodico di politica e cultura 30 aprile 2025   |   anno XXV
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pennellate del silenzio Eterno

Tra le pennellate del silenzio Eterno, dipinto nei colori della fede L'elegia "Tra le pennellate del silenzio eterno" sembra essere un omaggio poetico e artistico alla memoria di Papa Francesco, intrecciando il linguaggio visivo e quello letterario. Francesco Guadagnuolo ha reso omaggio a Papa Francesco attraverso una serie di ritratti che catturano l'essenza del suo Pontificato e il suo messaggio di Pace. Questi dipinti non sono solo immagini ma vere e proprie testimonianze visive della lotta del Papa contro le ingiustizie e le guerre.

Francesco Guadagnuolo, con le sue opere, ha catturato l'essenza del Pontificato di Papa Francesco, utilizzando colori e tecniche che riflettono il suo messaggio di Pace, speranza e giustizia sociale. Le sue pennellate, che spaziano dal verde della speranza al rosso del sacrificio, sembrano raccontare una storia di fede e umanità. Arte come preghiera, tela come Vangelo, Guadagnuolo ha dipinto un cammino eterno, un invito a trasformare il dolore in speranza, e l’amore in azione, senza fine né confini. Quest’approccio artistico non solo commemora la figura del Pontefice, ma invita anche a riflettere sul suo messaggio universale di amore e fratellanza. I ritratti di Francesco Guadagnuolo sussurrano la memoria di un uomo che ha camminato tra noi come un faro di luce nelle tenebre. Le pennellate sembrano intrise di lacrime, un inno silenzioso alla perdita di un ponte tra cielo e terra. Ogni linea e ogni ombra raccontano di un amore che non muore, di un sorriso che ora risplende tra le stelle, ma che ci manca terribilmente sulla terra.

Il dolore diventa luce
In questi dipinti, il dolore diventa luce. La perdita, pur straziante, si trasforma in una lama dorata che illumina il buio. Il volto del Papa emerge come una preghiera viva, un simbolo eterno che ci ricorda che la bontà non muore; si dispiega, come il cielo dopo una tempesta. Il suo sorriso, ora custodito tra le galassie, resta un faro per chi naviga le acque tumultuose della vita. Il volto di Papa Francesco, in queste opere, non è semplicemente ritratto: è custodito. È come se il tempo si fosse fermato un istante per imprimere nei colori l'essenza di una presenza che ha scaldato i cuori e scosso le coscienze. La tristezza si mescola ad un senso profondo di gratitudine, mentre la sua figura emerge come un simbolo eterno di Pace e giustizia. Il messaggio emotivo principale nei ritratti di Francesco Guadagnuolo dedicati a Papa Francesco è una profonda interconnessione tra perdita e speranza. Attraverso le pennellate e le tonalità utilizzate, si percepisce il dolore della separazione e del vuoto lasciato dalla scomparsa del Pontefice. Allo stesso tempo, emerge un senso di gratitudine e luce, quasi come se l'artista volesse ricordarci che l'eredità di Papa Francesco continua a vivere nei cuori delle persone. E nel silenzio eterno, il Papa dimora, non solo ricordato ma vissuto, nei riflessi delle tele che parlano, un’eredità di fratellanza che illumina il tempo. In questo modo Guadagnuolo cattura non solo la mancanza, ma la speranza. Anche nel buio del dolore, c'è una luce. Una luce che parla di compassione, di fratellanza e di una vita vissuta per gli altri. Ed è in questa luce che risiede la poesia dell’arte: la capacità di continuare a camminare, pur con il cuore pesante, seguendo le orme di chi ci ha mostrato la strada.

LA POESIA DELL’ARTE - La connessione tra Ugo Foscolo “All'ombra dei cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?”(da ‘I Sepolcri’) e Guadagnuolo dimostra come l'arte, sia essa letteraria o visiva, possa essere un potente strumento per affrontare il dolore e trasformarlo in un'eredità che ispira e guida.

Custodi di memoria
Così mormora il silenzio eterno, mentre i ritratti di Guadagnuolo risvegliano il palpito del ricordo, custodiscono il sorriso di chi ci lascia tra le pieghe di un colore immortale. Tu, che hai camminato tra noi come un faro, hai abbracciato i poveri e i dimenticati, hai parlato alla terra con le parole del cielo, insegnandoci che la Pace è possibile. In ogni pennellata si cela la promessa, che la bontà vive oltre la morte. E noi, naufraghi nel cordoglio, troviamo la strada nel tuo volto dipinto di speranza. Così l’arte diventa rifugio, un abbraccio che consola, trasforma il buio in luce, e il cordoglio in poesia. I volti si fanno testimoni silenti, eco di un amore che non muore, traccia incancellabile sul volto fragile del tempo. Ogni tratto celebra l’assenza, ma intreccia speranza nei cuori che amano, ricordando che il peso della memoria è il dono più prezioso per chi resta, mentre gli spiriti si vestono di luce e camminano con noi.

articolo pubblicato il: 26/04/2025 ultima modifica: 29/04/2025

La Folla del XXI Secolo - periodico di politica e cultura
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