periodico di politica e cultura 23 settembre 2023   |   anno XXIII
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copertina: LXXVII stagione del Teatro Lirico Sperimentale "A. Belli" di Spoleto

chiusura in bellezza

di Carla Santini

Arturo Toscanini non amava particolarmente Puccini; si sentiva più verdiano, forse perché ai suoi tempi c’era in effetti una contrapposizione Verdi – Puccini, come anni prima c’era stata quella Rossini – Verdi. Nonostante ciò, fu Toscanini a darsi da fare affinché la Turandot avesse quel finale che il Maestro non poté dare, perché morì a Bruxelles, dove si era recato sperando di essere curato per il cancro che lo affliggeva.

Il finale, affidato al compositore Franco Alfano, a Toscanini non piacque perché, a suo dire, c’era troppo Alfano e poco degli schizzi e degli appunti che Puccini si era portato a Bruxelles, nella speranza di portare a compimento la Turandot. Dietro ordine di Toscanini, Alfano tagliò certe dissonanze a dire del Direttore poco affini alla musica pucciniana. Le modifiche non impedirono comunque a Toscanini, alla prima dell’opera, di fermare l’orchestra nel momento in cui finiva lo spartito originale di Puccini.

Convenzionalmente, per molti anni, nei teatri è stato eseguito il secondo finale scritto da Alfano, ma recentemente diversi Direttori hanno optato per la riesumazione del primo finale. Anche il grande compositore Luciano Berio scrisse un suo finale della Turandot, adottato in numerose rappresentazioni dell’ultima opera di Puccini.

A distanza di tanti anni non ci può più essere contrapposizione tra rossiniani e verdiani e tra verdiani e pucciniani, perché i tre Maestri sono l’opera italiana del grande repertorio, insieme, ovviamente, all’”italiano” Mozart. La storia della musica italiana ha tanti altri compositori, che possono essere tranquillamente definiti grandi, soprattutto tra gli operisti, ma non è questo il momento per ricordarli.

La dirigenza del Teatro Lirico Sperimentale, per la Turandot che sta girando tra i più importanti teatri dell’Umbria, ha scelto il finale di Luciano Berio, anche in virtù del grosso legame tra il compositore e la città di Spoleto.

Interpreti dello spettacolo e della stagione sono i cantanti risultati vincitori e idonei dei Concorsi 2022 e 2023, oltre ad altri selezionati dalla Direzione artistica tra i cantanti che si sono presentati alle audizioni e quelli delle scorse edizioni. Suada Gjergji, Han Ying Tso e Rosa Vingiani si alterneranno nella parte di Turandot; Francesco Domenico Doto sarà Altoum; Giordano Farina e Marco Gazzini Timur; Dario Di Vietri, Mickael Spadaccini, Hector Lopez Mendoza Calaf; Aloisia de Nardis, Chiara Guerra, Alessia Merepeza Liù; Davide Peroni e Davide Romeo Ping; Oronzo D'Urso e Jesus Hernandez Pong; Paolo Mascari e Roberto Manuel Zangari Pang; Giovanni Luca Failla e Dario Sogos Un mandarino; Francesco Domenico Doto Il Principe di Persia.

Maestri collaboratori: Dahyun Kang, Mauro Presazzi, Pablo Salido Pulido, Lorenzo Tomasini e Antonio Vicentini. Personale tecnico, organizzativo e amministrativo dello Sperimentale.

I biglietti sono acquistabili sul circuito online https://ticketitalia.com/ oppure recandosi presso le rivendite autorizzate Ticket Italia.

Le attività 2023 sono rese possibili grazie a Ministero della Cultura; Regione Umbria; Comune di Spoleto; Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto; Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini; Meccanotecnica Umbra S.p.a.; BCC della Provincia Romana; Monini S.p.a.; Urbani Tartufi S.r.l. e grazie alla collaborazione della Provincia di Perugia e dei Comuni di Perugia, Terni, Città di Castello, Foligno e Todi. La stagione gode del patrocinio della Regione Umbria, dell’Assemblea Legislativa della Regione Umbria, della Camera di Commercio dell’Umbria e di Rai Umbria.

articolo pubblicato il: 18/09/2023

La Folla del XXI Secolo - periodico di politica e cultura
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