Il progetto si chiamava "cuidado con lo que PIIISAs" (un gioco di parole del tipo "attenzione a chi calpesti") e aveva come argomento lo studio delle formiche che vivono nei bidoni dell'immondizia. I giovani scienziati hanno studiato l'organizzazione delle colonie di formiche della specie Formica Spp, le loro abitudini, l'organizzazione sociale e l'alimentazione. Hanno poi comparato questi dati con quelli ottenuti dallo studio di colonie della stessa specie che vivono però in campagna. L'analisi comparativa non ha mostrato grandi differenze, se non in un aspetto: il peso medio degli individui. Le formiche che vivono nei bidoni della spazzatura e si cibano dei nostri rifiuti alimentari hanno un peso fra il 50 e l'80 per cento più alto rispetto alle formiche di campagna.
Senza la collaborazione dell'università non si sarebbe potuta fare questa sorprendente scoperta, perché agli alunni è stato consentito di utilizzare delle bilance di precisione molto sensibili, disponibili solamente nella Facoltà di Scienze, per poter pazientemente pesare le formiche.
I nostri giovani scienziati, a partire dai dati ottenuti, hanno potuto oltretutto dedurre che il sovrappeso è spiegabile solo tenendo conto del cibo ipercalorico e poco sano su cui si basa la nostra dieta.
Le formiche non hanno nemmeno bisogno di fare lunghe distanze per raggiungere il cibo, per cui bruciano ancora meno calorie del normale. Gli studenti hanno quindi concluso che questi piccoli insetti sociali sono lo specchio di quello che noi stessi siamo diventati nei paesi ricchi: un immenso formicaio abitato da milioni di individui in sovrappeso.
articolo pubblicato il: 10/03/2023 ultima modifica: 22/03/2023