In un comunicato, Antonio Guterres, Segretario Generale, ha espresso la sua soddisfazione, affermando che "Questa è un'occasione per celebrare la nostra diversità, riconoscere la nostra umanità comune e meravigliarsi che il progredire della sanità abbia allungato la vita e ridotto drasticamente la mortalità materna e infantile".
Ma il tasso di natalità varia ampiamente a seconda dei luoghi; mentre la popolazione globale sta crescendo al suo ritmo più lento dal 1950, la crescita si verifica solo in un otto Paesi, Congo, Egitto, Etiopia, India, Nigeria, Pakistan, Filippine e Tanzania.
Al ritmo attuale, secondo l'ONU, la popolazione mondiale raggiungerà gli otto miliardi e mezzo nel 2030, nove miliardi e settecento milioni nel 2050 e dieci miliardi e ottocento milioni nel 2080.
Il tasso di fertilità si è ridotto in modo pesante negli ultimi decenni e due terzi della popolazione globale vive in Paesi in cui il tasso è inferiore a 2,1 per donna, cifra approssimativa affinché il numero degli abitanti si mantenga stabile, in un contesto di bassa mortalità.
Il documento dell'ONU analizza anche l'impatto che il Covid-19 ha avuto sulla popolazione mondiale. Secondo il report, la speranza di vita con la pandemia si è ridotta ai settantuno anni, dopo che nel 2019 si erano sfiorati i settantatré, con un miglioramento di nove anni dal 1990. In alcuni Paesi il coronavirus ha anche contribuito alla diminuzione delle nascite.
articolo pubblicato il: 12/07/2022 ultima modifica: 24/07/2022