Che cosa ci ha detto e scritto la BCE? Primo, che il nostro Governo non l’ha preventivamente consultata, dal momento che essa è l’autorità sovraordinata alla politica monetaria, alla regolazione del contante, poiché gli Stati membri con l’euro europeo hanno perduto la “sovranità monetaria”. Secondo: che la misura è illegittima, perché, sotto la specie del privilegio ai pagamenti elettronici, penalizza indebitamente la moneta contante, avente corso legale. Terzo: che la misura è irragionevole, sia perché persegue il fine fiscale con uno strumento “incongruo e sproporzionato”, sia perché il recupero fiscale cui può dar luogo potrebbe essere sopravanzato dall’ulteriore spinta al “nero” che verosimilmente va ad innescare. Quarto: che è scorretta e ingiusta, perché fa pagare anche a chi fa i pagamenti in contanti (con pieno diritto e normalità) il costo erariale degli incentivi a chi paga con le carte. Quinto: che avvantaggia inutilmente e anzi ingiustamente chi ha maggiore capacità di spesa e quindi non aveva alcun bisogno di “premi”, identificabile altresì con quanti già facevano largo uso di carte, danneggiando le popolose fasce più “deboli” e generalmente più anziane dei cittadini, i quali possono avere molti e legittimi motivi per continuare ad esercitare il proprio diritto d’uso della moneta, la quale resta la base del mercato corrente dei beni e servizi a livello comunitario. In proposito, una sintesi tecnica e certo non sospettabile, viene da Carlo Garbarino de “Il Sole 24 Ore” (edizione 7-1-2020, pag. 21). L’analisi finanziaria, che fa a pezzi il cashback come una beffa ingiusta e fallimentare, coincide con quella fatta ne “Il Messaggero” da Francesco Bisozzi e Luca Cifoni il 30-12-2020 e 2-1-2021 (“La misura non ha incentivato i consumi e 5 milioni di italiani hanno maturato in media tra 18 e 40 euro di sconti”), poi ribadita il 10 gennaio da Alberto Brambilla (“Flop del provvedimento-inganno. Zero effetti sull’evasione”). Non senza dire che, finché le aliquote fiscali restano intollerabili e la crisi morde crudelmente, “ove mai dovessimo ridurre l’evasione del 50%” non esita ad affermare Carlo Cottarelli, rigoroso e pluri-accreditato economista “sarebbero migliaia le piccole imprese e attività a saltare in aria”…
Come ha reagito – o corrisposto – il Governo italiano, solitamente tanto prono all’Unione Europea e tanto ostile ai deprecati “sovranismi” euroscettici? Fregandosene altamente, affermando che i rilievi della BCE sono “essenzialmente formali” (!) e confermando le sue perverse trovate, dal cashback alla… lotteria degli scontrini fiscali! Il tutto, attizzando la gente ad una nuova forma di “ludopatia” erariale, nonché – se ci pensate – ad anomali fenomeni di assembramento in piena epidemia, nei centri commerciali; centri che, naturalmente, consente restino aperti, mentre sono severamente chiusi teatri, cinema e musei, anche se a posti distanziati!
articolo pubblicato il: 16/01/2021 ultima modifica: 27/01/2021