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speciale maggio 1453: Costantinopoli cade
l'assalto decisivo
di Piero Pastoretto

Maometto II, dopo aver offerto una resa rifiutata da Costantino, ordinò l'attacco simultaneo dalla terra e dal mare per il 29 maggio.

Costantinopoli era difesa ormai da non più di 4.000 armati tra Greci, Veneziani, Genovesi e Spagnoli.

L'assalto più importante, quello alla porta di San Romano, fu organizzato in tre ondate: prima i basci-buzuk, poi gli Anatolici ed infine i giannizzeri. Le prime due schiere erano mandate praticamente al macello, ma dovevano far esaurire le munizioni ai difensori e aprire la via alle truppe d'élite. Così infatti avvenne: basci-buzuk e Anatolici furono massacrati e combusti dal fuoco greco e dall'olio bollente, ma i giannizzeri poterono salire sulle mura ed ingaggiare un feroce corpo a corpo. Respinti, tentarono un quarto assalto. Nuovamente ricacciati, attaccarono una quinta volta, aiutati da un manipolo di giannizzeri infiltratosi all'interno da una porta incustodita del Circo. i difensori caddero nel panico vedendosi assaliti alle spalle e cominciarono a cedere. Costantino, accorso immediatamente, fu subito colpito a morte e la resistenza cedette di schianto. Alcuni cercarono di fuggire verso il mare, altri continuarono a combattere ma furono fatti a pezzi, altri ancora corsero alle loro case per difendere le famiglie.

Il saccheggio durò fino al 31 maggio, quando Maometto diede ordine ai soldati di rientrare negli accampamenti.

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