Liv Ullman, attrice e compagna di Ingmar Bergman, il 4 giugno del 2005, ritirò a Roma il Premio Fellini, assegnato al grande regista svedese. Bergman, in quel periodo della sua vita, aveva deciso di non partecipare più ad alcuna iniziativa pubblica, ritirandosi sull'Isola di Färo, "per abbandonarsi a pensieri che fino a quel momento non aveva avuto il tempo di pensare".
Liv Ullman affermò che in quel momento "la creatività del regista era rappresentata dalla lettura di libri che non aveva mai letto". Bergman si era ritirato in una sorta di esilio volontario, da due anni, isolato dal mondo in un'isola norvegese, ad ascoltare musica classica, a scrivere e a meditare.
Liv Ullman ricordò il primo incontro tra Bergman e Fellini, avvenuto a Roma diversi anni prima, al quale si era trovata presente: "Sembrava di vedere due fratelli, si abbracciarono, stettero molto tempo insieme e risero molto. Per me era incredibile vederli insieme. Abbiamo fatto una cena pasquale a casa di Fellini. I due si somigliavano molto. Sia io che Giulietta Masina speravamo che si accorgessero l'uno di quanto fosse vulnerabile l'altro. Secondo Bergman, Fellini era un grande regista, capace di aggiungere a un'opera quel secondo in più che sembra impossibile.
Il suo sogno nella vita sarebbe stato quello di fare un film come li aveva fatti Fellini, purtroppo adesso sa che non li potrà più fare. Una cosa è certa, Bergman ha cominciato a vedere il mondo con gli occhi di Fellini. Onorando Bergman state onorando anche il vostro grande regista".
(Gordiano Lupi)
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articolo pubblicato il: 09/01/2014