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"Edith Piaf"

di David Lelait-Helo


10 ottobre 1963 - 10 ottobre 2013 in occasione del 50° anniversario della morte

ÉDITH PIAF

La biografia di David Lelait-Helo

Edizioni Lindau Collana "Le Comete" euro 26 pp. 336 (+ inserto fotografico) ISBN 978-88-6708-207-0

Il 10 ottobre del 1963 muore Édith Piaf, lontana dalla sua città; ma il suo desiderio era morire a Parigi, e così, nella notte, l'ultimo marito la riporta nella sua Parigi dove, la mattina dell'11 ottobre, viene annunciata la sua scomparsa. Avrebbe compiuto 48 anni due mesi dopo. Una folla di cittadini, amici, collaboratori, artisti, amanti, gente comune, gente di strada, si accalca per dare l'ultimo saluto al suo passerotto...

Stamattina, le pesanti saracinesche non si sono sollevate; il loro stridore manca alla musica della strada. Negozianti e baristi hanno abbandonato banchi e banconi per calpestare l'asfalto e salutare per l'ultima volta il loro fiore di strada, la Môme... Una marea di uomini, ma soprattutto di donne, vestiti a lutto riempiono gli angoli delle piazze, seguono il corso dei viali. Come un nastro che con semplicità ferma dei capelli, il popolo di Parigi si attorciglia nelle strade che partono da Boulevard Lannes, nel XVI Arrondissement, che la Môme aveva eletto a residenza, fino a Père-Lachaise, all'altro capo di Parigi, dove riposano defunti illustri.

Comincia così, dalla fine, il racconto di David Lelait-Helo, il biografo delle dive, che oggi esce in Italia, in contemporanea con la riedizione francese, e che ci svela la prima delle leggende legate alla vita della Piaf, quella della data della sua morte. Prosegue poi rievocando tutte le tappe di una vita vissuta intensamente, fino alla fine, consacrata alla musica e al canto, perché Édith Piaf voleva solo cantare, da quando aveva cominciato, ragazzina, con il padre, artista di strada. Dalle strade di Parigi, alle bettole, ai postriboli, ai locali più eleganti ed esclusivi del mondo; una vita straordinariamente ricca e feconda ne ha fatto la cantante ancora oggi più famosa di Francia, musa ispiratrice di moltissimi compositori, compositrice essa stessa, scopritrice di numerosi giovani talenti - per citarne alcuni, Yves Montand, Charles Aznavour, Eddie Constantine -, attrice di cinema e teatro.

Una carriera folgorante e una vita consumata tra eccessi, alcol e droghe, povertà estrema e ricchezza sperperata, amicizie (tra tutte quella fraterna con Marlene Dietrich) e amori vissuti senza risparmio, lutti (la figlia morta ad appena due anni; il suo amore più grande vittima di un incidente aereo; il suo primo impresario assassinato in circostanze misteriose...) dolori, sofferenze, tre incidenti d'auto, la malattia che l'ha consumata; un carattere difficile, passionale, dispotico, generoso; due mariti, moltissimi gli amanti e gli amori travolgenti, Édith non poteva star sola ed era felice solo quando era innamorata. Una vita come un romanzo, raccontata - tra tanti aneddoti, episodi inediti e testimonianze originali - con uno stile brillante e coinvolgente che farà appasionare il lettore e amare il passerotto (piaf, in argot) di Parigi e con lei cantare «Non, je ne regrette rien...», non rimpiango nulla.

Titolo originale «Piaf» (Éditions Payot & Rivages, 2013) Traduzione dal francese di Valeria Fucci e Valentina Pasquali

L'AUTORE David Lelait-Helo, giornalista e romanziere, è autore di numerose biografie, tra cui ricordiamo quelle di Maria Callas (edita da Lindau nel 2009), Eva Perón, Romy Schneider, Barbara e Dalida.

articolo pubblicato il: 11/10/2013

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