Un documento reso noto da una biblioteca marocchina fa conoscere una fatwa (editto religioso) emessa da uno sceicco a proposito di un incidente occorso durante una partita di calcio tra due giocatori, uno dei quali rimase fratturato.
Il documento diffuso dalla biblioteca Al Karaouyne riporta la fatwa del mufti' di Fez, lo sceicco Abi Abdallah Arabi ben Ahmed Bordollah, vissuto dal 1631 al 1720.
Il parere dello sceicco fu richiesto a causa di una frattura occorsa ad un giocatore di calcio durante uno scontro con un rivale. La domanda era se "il giocatore ferito avesse diritto ad un indennizzo per le spese mediche o ad una pensione".
Lo sceicco rispose che "dato che l'incidente e' avvenuto durante il gioco, in queso caso non si applica la legge del taglione e, di conseguenza, non resta altro che l'indennizzo".
Il testo scoperto e' importante perche' dimostrerebbe l'esistenza di regole di gioco nel calcio marocchino gia' tre secoli fa. Quelle che regolano la pratica moderna del calcio (giocato gia' da secoli, specialmente in Italia) iniziarono a prendere piede a partire dal 1873, con l'istituzione del calcio d'angolo, e nel 1883, con la presenza obbligatoria dell'arbitro.
Il calcio, secondo il direttore della biblioteca, si era strutturato in Marocco su regole ben precise e su di esso si era sviluppata una vasta giurisprudenza.