Porta la firma dell'illustratore pordenonese Alessandro Gottardo
(Shout) la splendida immagine che accompagnerà l'avventura italiana di
Confessions, distribuito in tutte le sale italiane dalla Tucker Film (a partire
dal prossimo 9 maggio) dopo il trionfo al Far East Film Festival 2011 e
dopo aver sfiorato la candidatura agli Oscar.
Per Michael Mann è «un capolavoro inquietante e assoluto», per gli
spettatori del FEFF, che lo hanno premiato con il Black Dragon Audience
Award, è un vero e proprio cult, per chiunque lo abbia visto è uno di quei
rari film che non scivolano via. E ora, appunto, tocca al pubblico delle sale
incontrare il capolavoro di Nakashima Tetsuya, presentato in anteprima
italiana a Roma e, il prossimo 9 aprile, a Milano (assieme all'anteprima
web di MyMoviesLive).
Un nerissimo capolavoro che Gottardo, avvalendosi dell'impaginazione
grafica di Guido Scarabottolo (Bau), ha invece sapientemente restituito
giocando su colori morbidi e sfumati, quasi ad agire in controcanto alla cupa
e implacabile partitura del film. Una piscina, vista dall'alto, e un piccolo
angelo che vi galleggia dentro: la sintesi perfetta, e poetica, di una storia che
non fa prigionieri.
Nato a Pordenone nel 1977, Gottardo (Shout) vive e lavora a Milano, dove
illustra per riviste, quotidiani, pubblicità, libri, poster e animazioni con
numerosi clienti internazionali (tra cui il New York Times il Wall Street
Journal). Il suo lavoro ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra
cui tre Gold e tre Silver medals dalla Society of Illustrators NY e la Gold medal
dalla Society of Pubblication Designers. Nel 2010 ha pubblicato Mono Shout
una monografia sui 10 anni di attività con la casa editrice 279.
Ma torniamo, brevemente, a Confessions. Thriller? Revenge movie?
Dramma psicologico? Le catalogazioni sono tutte valide e, al tempo stesso,
tutte superflue, perché il film travalica i generi facendosi pura narrazione: il
racconto, struggente e glaciale, di un omicidio e di una vendetta che
diventa il racconto, feroce e spiazzante, di troppe vite bruciate...
Ricordiamo che la friulanissima Tucker Film, nata dall'unione tra il Centro
Espressioni Cinematografiche di Udine (organizzatore del Far East Film
Festival) e Cinemazero di Pordenone, ha distribuito con successo in Italia
tre grandi titoli come Departures, Poetry e A Simple Life.
articolo pubblicato il: 28/03/2013