torna a "LaFolla.it" torna alla home page dell'archivio contattaci
cerca nell'archivio




ricerca avanzata


Google



contattaci

ingrandisci o rimpicciolisci il carattere del testo

editoriale
non tutti gli scienziati sono degli Einstein
di Ada

Quante volte siamo stati chiamati ad esprimerci in referendum su questa o quella materia di una qualche importanza nel corso degli scorsi decenni ? Pochi o forse pochissimi. Quello del 12-13 giugno sarŕ probabilmente uno di questi e sicuramente non saremo noi a schierarci e a dire come la pensiamo sull’argomento della procreazione assistita, in relazione ad una legge approvata dal parlamento dopo anni di assenza e di indifferenza delle nostre forze politiche, per i problemi umani e quindi anche morali ed etici che la questione comporta. Qui vogliamo soltanto esaminare un aspetto che ha caratterizzato in numerose occasioni alcune campagne referendarie, compresa questa dove forse era certamente interessante ed utile il tirare in ballo a torto o a ragione la scienza in generale o quella specialistica, per tirare l’acqua al proprio mulino o per contestare le argomentazioni degli avversari. Diciamo la scienza e non personaggi folcloristici come testimonials del sě o del no, come gente di teatro o appartenenti alla categoria dei vip televisivi con accompagnamento di scatole piů o meno piene di soldi.

La scienza, quella vera la fece da padrona, ed era giusto nel 1987, quando si trattň di farci capire se il nostro bellissimo Paese, che non aveva e non ha risorse energetiche, doveva sporcarsi le mani con le centrali elettriche nucleari. Come ando’ a finire lo sappiamo, uno dei Paesi che ne avrebbe avuto piů bisogno dovette rinunciare alla sola forma di energia a disposizione di tutti e, francamente, indispensabile per il futuro dell’umanita’ quando termineranno le disponibilita’di petrolio e di carbone. Una campagna terroristica senza precedenti venne scatenata dai promotori del referendum sul nucleare a fini pacifici. Gli scienziati e i tecnici della materia dissero la loro, quelli seri e preparati si schierarono con argomentazioni, confermate poi dai fatti, a favore del no, altri si unirono al vociare incomposto delle sinistre ( le quali, in tempi di guerra fredda, temevano che alla fine si potesse arrivare a produrre ordigni militari, cosa del tutto inesistente perche’ l’Italia aveva gia’ aderito al trattato internazionale di non proliferazione ) ai nonsense dei verdi (cosiddetti) che insistevano nel dire che le bellezze turistiche e paesaggistiche italiane sarebbero state distrutte allontanando dalla nostra Penisola milioni di visitatori. Altri scienziati improvvisati, si sbracciarono nel dire che si potevano studiare energie alternative che, purtroppo per loro e per noi nei decenni trascorsi non sono state trovate e inventate. Che pena .

Il resto lo fece la paura. L’anno prima vi era stato lo scoppio della centrale di Cernobil con gravi danni materiali e soprattutto umani in Unione Sovietica: l’Ucraina, oggi indipendente, si lamenta ancora con gli scienziati russi per la fornitura di una centrale giŕ obsoleta al tempo della costruzione, realizzata con criteri del tutto inaccettabili in Occidente e comunque pericolosa. La gente era terrorizzata veramente: sentimmo persone di alto livello che, nel dubbio, non volevano correre rischi per se’, e i propri figli, un atteggiamento del tutto comprensibile per persone chiaramente non informate. Risultato: l’Italia č “ libera “- caso unico al mondo - dal nucleare con la chiusura delle due centraline sperimentali e lo smantellamento di quella nelle vicinanze di Roma gia’ in stato avanzato di costruzione. Nel contempo un Paese a noi vicinissimo, la Francia, fa affari d’oro a causa della dabbenaggine nostra. Con le sue centrali atomiche a due passi dal confine, ci vende energia elettrica tutti i giorni e non se ne puo’ fare a meno, altrimenti si ferma buona parte dell’industria del Nord. Ai nostri cugini d’Oltralpe i piu’ vivi complimenti ed altrettanto si deve dire ai nostri governanti dell’epoca ed ai fautori del referendum che non avevano previsto - tanto per essere chiari – quel che sta accadendo: noi poveracci senza armi energetiche in mano, fondamentali ora per la nostra economia cosi’ disastrata, alla portata in pochissimi chilometri da ipotetiche e malaugurate esplosioni. Dopo diciotto anni poi, la Francia e anche quella del Sud, non ha perduto un solo turista, non ci sono stati disastri ambientali, non vi sono state conseguenze negative di alcun genere dal punto di vista della salute delle popolazioni locali e del personale addetto alle centrali, ulteriore smentita al catastrofismo dei referendari. Da noi invece il turismo va male lo stesso.

Quando si tirano in ballo gli scienziati occorre andare cauti : non tutti sono degli Einstein, anzi. A proposito del fondatore della teoria della relativita’ ricordiamo un episodio della sua ironica prontezza di spirito. Ad un ricevimento in America gli fu presentata una bellissima attrice del cinema che andava per la maggiore. La dama alquanto sfrontata gli chiese sorridendo se fosse disposto a darle un figlio convinta com’era che sarebbe stato di una intelligenza sublime. Lo scienziato, che non era un adone, rispose altrettanto sorridente: “Sono estasiato della sua proposta, ma veda tutto puo’ accadere, anche che il bambino possa nascere con la mia bruttezza e con la sua intelligenza” .

Commenta Manda quest'articolo ad un amico Versione
stampabile
Torna a LaFolla.it