L'artista emiliano terrà una mostra personale, nelle stanze dell'Andito degli
Angiolini di Palazzo Pitti a partire da febbraio 2013, dal suggestivo titolo "La parete
dimenticata", curata da Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D'Amico.
"La parete dimenticata" è il titolo, tanto evocativo quanto rivelatore, dell'esposizione di
opere di Franco Guerzoni, che si terrà nelle stanze dell'Andito degli Angiolini, a Palazzo
Pitti di Firenze dal 23 febbraio al 7 aprile 2013.
Franco Guerzoni è nato nel 1948 a Modena, dove vive e lavora. Fin dai primi anni '70, nel
clima del concettualismo allora imperante, si dedica alla ricerca dei sistemi di
rappresentazione dell'immagine attraverso l'uso del mezzo fotografico, prestando grande
attenzione al mondo archeologico.
Risale ai primi anni '80 la svolta artistica che lo vede impegnato nella realizzazione di
grandi carte parietali gessose. Alla fine del decennio Guerzoni approda a una ricerca sulla
superficie intesa come profondità , che dà luogo a grandi cicli di opere quali Decorazioni e
rovine, presentate alla Biennale di Venezia del '90, e Restauri provvisori, in mostra alla
Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna. Nel 2006 dieci opere di Guerzoni, quattro
delle quali visibili nella mostra di Palazzo Pitti, vengono acquisite dalla GAM di Torino.
Passata al vaglio della Commissione per l'arte contemporanea, commissione composta
dal Soprintendente, dalla Direzione della Galleria d'arte moderna e da esperti esterni al
Polo ma attivi nell'ambito di pubbliche istituzioni fiorentine, la mostra di Franco Guerzoni si
apre ad un dialogo oggi più che mai necessario tra il museo e il contemporaneo, trovando
negli ambienti dell'Andito degli Angiolini, il luogo ideale per interagire con i variegati
linguaggi formali dell'artista.
"Il mio legame con Firenze - dice Guerzoni - è di lunga data. Già durante i primi anni '80
sono stato ospite più volte della Villa Romana, anche se la frequentavo sin dalla fine degli
anni '60. E ogni volta che mettevo piede in città mi pervadeva una meraviglia assoluta.
Con Palazzo Pitti - continua l'artista - ho un legame devozionale e so già che proverò un
piccolo brivido nell'entrarvi non più da visitatore ma da artista che vi espone proprie opere.
Anche per questo ringrazio la Soprintendenza di Firenze, città con cui ho solidarizzato
anche nei momenti di grande tensione e nella quale ho incontrato tanti amici per la vita, sia
tra gli esperti di arte classica, sia tra quelli più vicini alle espressioni contemporanee".
Curata da Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D'Amico, la mostra è incentrata sui risultati
dell'ultimo decennio dell'esperienza dell'artista, che ha aggiunto un nuovo e corposo
capitolo al ricco e variegato romanzo per figure che Guerzoni ha via via creato sui temi
dell'usura del tempo, delle rovine, delle archeologie, delle tracce della memoria.
Questo viaggio nella pittura si è svolto in cicli che hanno preso il nome di: "Affreschi"
(1972), "Carte di viaggio" (1982), "Decorazioni e rovine" (1990), "Sipari"(2001), "Antichi
tracciati" (2006), per approdare infine a quelli rappresentati in questa mostra in opere
come: "Iconoclasta" (2007), "Impossibili restauri" (2010) e "Strappi d'affresco" (2012).
Come in un contrappunto ai dipinti degli anni più recenti, la mostra avvicina una selezione
di opere storiche risalenti agli anni Settanta, quando ancora Guerzoni ricorreva all'utilizzo
di fotografie nel suo lavoro. Nascono da tali accostamenti molteplici suggestioni di lettura,
utili ad indagare opere e tempi, e con esse, la certificazione di una continuità di ispirazione
e di propositi che lega tenacemente tra loro stagioni di ricerca assai lontane, nel nome di
una saldissima identità poetica.
Oltre alle opere esistenti, la mostra presenta tre lavori eseguiti per l'occasione, ispirati agli
spazi espositivi, che lo stesso Guerzoni definisce "tre dediche a Palazzo Pitti": si tratta di
un doppio, grande Strappo d'affresco, che rimanda alla sottostante parete, arricchito da un
pendolo che ne tiene in movimento l'immagine; nell'ultima stanza del percorso espositivo il
visitatore scoprirà il Museo ideale, gruppo di piccole grotte dove l'uso della carta diventa
scultura.
Dice Pier Giovanni Castagnoli: "La mostra a Palazzo Pitti evidenzia ed esalta, nella sua
brevità , il nocciolo fondante e più tenacemente resistente della visione dell'autore e la sua
singolarità : l'arte come restituzione di memoria che produce e avvalora il presente, e
l'esercizio della pittura come scavo e rivelazione del corpo attivo della superficie, nella sua
inesauribile facoltà generativa".
Accompagnerà l'esposizione, un volume edito da Skira, che conterrà , oltre agli scritti dei
curatori, un testo letterario di Pietro Cesare Marani; riproduzioni delle opere in mostra e un
ricco repertorio di immagini relative al lavoro di Guerzoni.
Franco Guerzoni, "La parete dimenticata"
Firenze • Palazzo Pitti, Andito degli Angiolini, 23/2-7/4/2013
INAUGURAZIONE:
Sabato 23 febbraio - ore 16,30
articolo pubblicato il: 18/02/2013