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cronache
settanta anni prima di Micra e Almera

Recentemente la Nissan ha solennemente presentato agli appassionati uno degli otto esemplari restanti della Datsun 14 Phaeton, il primo modello di automobile fabbricato in serie in Giappone, nel 1935.

Ma la storia della fabbrica inizia ben prima del lancio della Datsun 14. Nel 1912 Masujiro Hashimoto fondo’ la Kwaishinsha Motor Car Company per produrre le automobili Dat, acronimo dei nomi di tre componenti la propria famiglia. Nel 1926 la Kwaishinsha si fuse con un’altra compagnia per dar vita alla Dat Automobile Manufacturing Co. Subito dopo il progetto per produrre la Dat fu abbandonato ed iniziarono gli studi per la Lila, che ugualmente non ebbero buon esito.

L’impresa allora abbandono’ il settore macchine e si indirizzo’ verso gli automezzi pesanti fino al 1930, quando cambio’ nome e torno’ ai progetti automobilistici. Per un anno si chiamo’ Datson (figlio di Dat, alla sassone).

Ma il valzer dei nomi non fini’ qui. Erano tempi di nazionalismo estremo per cui la societa’ muto’ nel 1932 il nome in Datsun, in omaggio al Sol Levante, e nel 1933 in quello, definitivo, di Nissan, che vuol dire Industria giapponese.

Nel 1935, esattamente settant’anni fa, lo stabilimento di Yokohama era pronto a produrre per la prima volta in catena di montaggio e con materiali esclusivamente giapponesi il primo di una lunga serie di veicoli. La Datsun 14 aveva un motore anteriore a quattro cilindri di 722 centilitri di cilindrata, capaci di sviluppare sedici cavalli ed una velocita’ di ottanta chilometri all’ora. Il modello 14 fu prodotto in varie versioni, berlina, coupe’, roadster e pick-up.

Non si trattava di una macchina grande, in quanto misurava 2,79 metri di lunghezza e poteva ospitare quattro persone. I cataloghi del tempo descrivevano la Datsun 14 come un’auto di eccellente qualita’ e di facile guida, ideale per qualsiasi tipo di impiego, sia su strade di campagna che in citta’ (era spesso utilizzata come taxi). Sopra il radiatore c’era un coniglio, a simbolizzarne l’agilita’.

La macchina costava 1.900 yen quando lo stipendio iniziale di un impiegato era di 75. Nonostante che la pubblicita’ affermasse che si trattava di una macchina per tutte le famiglie, bisognava in realta’ guadagnare qualcosa di piu’ per potersela permettere.

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