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Hugo e Condoleeza
di Carla Santini

La Segretaria di Stato statunitense Condoleeza Rice porta avanti, con i Paesi sudamericani amici, la tesi che il presidente venezuelano Hugo Chavez rappresenti una minaccia per l’intera regione. Secondo il The New York Times il governo di Gorge W. Bush studia un approccio piu’ incisivo nei confronti del presidente venezuelano; un’azione che includerebbe la canalizzazione di risorse economiche verso imprenditori e politici contrari a Chavez.

Sebbene possano essere equivocate queste azioni, i tentativi di disarcionare Chavez saranno solo nei limiti del confronto democratico, mentre la responsabilita’ del muoversi ai confini della correttezza istituzionale ricade invece proprio sul presidente venezuelano. Egli ha adottato, in pratica, una strategia equivoca; come un istrione, apprezza particolarmente i discorsi populisti, antiamericani e a favore della “rivoluzione bolivariana”. Una tattica che sembra la caricatura del gauchisme latino-americano piu’ rozzo ed arcaico.

I timori sui suoi prossimi passi sono giustificabili. Chavez guida la rotta di quella che e’ una delle maggiori riserve petrolifere del mondo, ha abbastanza denaro per finanziare i propri progetti ed e’ lontano dall’essere un buffone inoffensivo. Al contrario, sta creando una milizia popolare e riarmando l’esercito.

Ad accrescere la lista delle preoccupazioni, c’e’ l’anemia istituzionale che da decenni affligge il Paese e lo spirito di rivalsa della popolazione indigena, da sempre esclusa da qualsiasi tipo di potere.

I risultati sono ancora piu’ eversivi perche’ Chavez si presenta con il mito dell’uomo della provvidenza: si considera investito della missione di porre fine alle sofferenze ed alle esclusioni, anche se cio’ dovesse avvenire per vie traverse. L’impegno che si e’ preso potrebbe implicare una strategia militarista e golpista. La sua alleanza preferenziale non e’ con i Paesi democratici, bensi’ con Cuba.

Mentre in altri Paesi del Sud America e’ al governo una sinistra matura e responsabile, moderna e indirizzata allo sviluppo, con uno sguardo contemporaneo sul mondo, come nel Brasile di Lula o nel Cile di Ricardo Lagos, in Venezuela tali modelli vengono ricusati.

Chavez ormai non e’ piu’ un personaggio pittoresco. Sta diventando una minaccia reale per il suo Paese.

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