La casa editrice Ancora ha pubblicato un libro dal titolo un po' enigmatico che, a prima lettura, lascia perplessi: "Le due madri di Papa Wojtyla". E sotto il titolo, due nomi: Emilia Kaczorowska ed Gianna Beretta Molla. Cento pagine di testo e un inserto fotografico di 55 immagini a colori, molto belle a alcune anche rare.
Qual è il significato di quel titolo? Perché quelle due donne, Emilia e Gianna, sono indicate come "le due madri di Karol Wojtyla? L'enigma viene chiarito dalla storia che nel libro si racconta, una storia eccezionale che rivela particolari poco noti della vita di Giovanni Paolo II, e, per certi versi, anche inediti.
Ne parliamo con l'autore, Renzo Allegri, noto giornalista e scrittore, un professionista che ha pubblicato una cinquantina di libri. <>, dice Renzo Allegri, e precisa: << Non una maternità "normale", ma una maternità "eroica", nel senso che quelle due donne hanno sacrificato la loro vita a favore di quella del figlio che portavano in grembo.
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Il gesto eroico di Gianna Beretta è noto. Nel settembre del 1961, Gianna, che aveva già tre figli, rimase incinta per la quarta volta, e contemporaneamente scoprì di avere un tumore all'utero. Era medico, ed ebbe subito chiara la situazione. Poteva salvare la propria vita solo con un intervento chirurgico immediato, che avrebbe, però, comportato la perdita del bambino. Era giovane, aveva tre figli piccoli, voleva vivere. Le spiegarono che, se accettava l'intervento chirurgico, non avrebbe commesso peccato per l'eventuale perdita del bambino. Secondo la teologia morale, infatti, in casi di gravissima malattia gli interventi all'utero che non abbiano come scopo diretto l'interruzione delle gravidanza sono permessi. Ma Gianna non volle saperne di simili cavilli. Scelse di offrire al bambino l'opportunità di vivere. Un gesto di grande eroismo, conseguenza della sua quotidiana condotta di persona che viveva il Vangelo. Nell'aprile del 1962 diede alla luce una bambina, e una settimana dopo morì. Nel 1994,Gianna venne proclamata beata da Giovanni Paolo II e dieci anni dopo, nel 2004, santa.
<>, dice Renzo Allegri. <>.
Chiediamo allo scrittore: <
<>, dice Allegri. <<>.
Quali sarebbero questi tasselli?
<<<< La salute di Emilia peggiorò ancora. Nel 1919 rimase incinta del futuro Papa. I medici consigliarono l'aborto immediato, ma lei rifiutò. Da vera credente, sapeva che il bambino che portava in seno era una persona, dono di Dio. Lei e suo marito, Karol senior, lo avevano generato, ma insieme a loro era intervenuto, direttamente, personalmente, Dio a creare, "a propria immagine somiglianza", l'anima immortale di quel bimbo. Mistero immenso, che mai, e per nessuna ragione al mondo, Emilia avrebbe osato turbare.
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articolo pubblicato il: 30/11/2012