Un libro pubblicato dal giornalista Costas Vaxevanis, con il beneplacito e l'aiuto della Fondazione Onassis, ipotizza che la morte di Cristina Onassis, avvenuta in Argentina quindici anni fa, possa nascondere un assassinio.
La storia della famiglia di Aristotelis Onassis sembra racchiudere in sé tutti i caratteri di una tragedia greca. La madre di Cristina, figlia dell'armatore Stavros Niarkos e prima moglie di Aristotelis (anche lei di nome Cristina), morì tragicamente, così come il primogenito della coppia.
Cristina era una ragazza tormentata, molto soprappeso, che sembra non avesse apprezzato il secondo matrimonio del padre con Jacqueline Kennedy.
Cristina Onassis, erede dell'immensa fortuna del padre (oltre che della quota materna dei beni della famiglia Niarkos) morì ufficialmente nella sua fattoria in Argentina, in seguito ad un attacco di cuore provocato da una overdose di tranquillanti, sonniferi e pastiglie dimagranti.
L'unica erede della fortuna è Athina, la figlia di Cristina che a quei tempi aveva solo tre anni e che proprio ora, raggiungendo la maggiore età, può entrare nel pieno possesso di tutti i suoi beni.
Nel libro, intitolato "l'Omega di Cristina Onassis", Costas Vaxevanis analizza alcuni aspetti dei giorni precedenti la morte (Cristina era in procinto di sposarsi); in primo luogo il giornalista mette in dubbio che la morte sia avvenuta nella fattoria (ubicata nei dintorni di Buenos Aires), poi si chiede il perché la polizia fosse stata avvisata solo sedici ore dopo il decesso, infine mette in evidenza il fatto che il corpo sia stato trasportato da un ospedale all'altro, come se si trattasse di quello di un'inferma e non di un cadavere.
Il libro raccoglie inoltre le mormorazioni di investigatori argentini che si occuparono del caso e che non credettero e non credono tuttora alla versione ufficiale