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arte e mostre
Biagetti e Guerrera a Civitanova Marche
di Michele De Luca

Rappresenta ormai una “tradizione” l’appuntamento estivo con l’arte proposto da alcuni anni dal Comune di Civitanova Marche, nella chiesa di Sant’Agostino a Civitanova Alta, uno degli angoli più suggestivi della regione, a due passi dalla casa in cui nacque il famoso traduttore dell’Eneide Annibal Caro; dopo la grande antologica dedicata al civitanovese Arnoldo Ciarrocchi, le belle retrospettive dedicate a Sante Monachesi e Bruno Marsili detto “Bruno da Osimo” e la mostra “Un mare di pittura” dedicata all’attrazione fatale degli artisti marchigiani verso l’Adriatico, è la volta di una esposizione dedicata fino al 28 settembre ai disegni di Biagio Biagetti (a cura di Stefano Papetti) e ai dipinti di Sebastiano Guerrera (a cura di Silvia Cuppini), una “accoppiata” che lascia all’inizio alquanto sorpresi, data la mancanza di evidenti legami fra due produttori di arte, lontani per luogo e anno di nascita, soluzioni tecniche e scelte tematiche, ma che un piacevole allestimento riesce a far apprezzare, nel contesto della affascinante scenografia degli stucchi settecenteschi della chiesa.

I disegni di Biagio Biagetti (Porto Recanati 1877-Macerata 1948) consentono al visitatore di ripercorrere, fin dalle prime fasi ideative, la realizzazione di dipinti murali di grandi dimensioni in alcuni edifici religiosi delle Marche, di Roma e di altre località italiane dove l’artista si è trovato ad operare.

I dipinti di Sebastiano Guerrera (Catania 1964) ritagliano uno sguardo diverso sul paesaggio marchigiano, evocando dalle familiari presenze di alberi, di prospettive di campi coltivati e di orizzonti inquietudini dimenticate.

Biagio Biagetti, giovanissimo, ha l’avventura di condividere con Ludovico Seitz l’impresa faticosa ed esaltante della decorazione della Cappella del Coro della Basilica di Loreto. Dopo aver lasciato significative tracce della sua arte già matura nei palazzi Emiliani di Montelupone e Lucangeli di Porto Recanati, nel 1909, con i dipinti murali della Cappella del SS. Crocifisso nella Collegiata di Pollenza, affronta autonomamente le tematiche dell’arte sacra, oggetto di accesi dibattiti da parte di artisti e dell’autorità ecclesiastica. Fra i lavori portati a termine nelle Marche: nel 1913 la Cappella Slava nella Basilica di Loreto, nel 1924 gli affreschi del Santuario di Maria Santissima della Misericordia a Macerata, nel 1932 la Cappella del Santissimo Crocifisso della Basilica di Loreto, nel 1938 la decorazione della conca absidale del Duomo di Jesi. Nel 1921 è nominato Direttore Artistico per le pitture dei Palazzi Apostolici e nel 1932 viene inaugurata la Pinacoteca Vaticana, di cui cura l’allestimento. La mostra, che presenta una scelta dei disegni, documenta l’abilità e l’impegno profuso dal pittore soprattutto in vista della committenza di opere di grande formato come quella per il frontone in mosaico della facciata di Santa Croce a Roma, realizzato nel 1914. Documenta inoltre opere non più esistenti come l’altare papale realizzato per la Cappella Sistina nel 1927.

Sebastiano Guerrera giunge nelle Marche dalla natia Sicilia (Catania 1964) come allievo dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, dove attualmente è docente di Tecniche Pittoriche. Non è ininfluente sul percorso della sua ricerca artistica la frequentazione dei luoghi di questa regione centrale, tuttavia, non è determinante per le scelte. La stessa dimensione dei dipinti suggerisce una realizzazione d’atelier: il paesaggio viene memorizzato visivamente e, attraverso una complessa elaborazione emotiva e mentale, restituito alla tela. Dopo una fase concettuale dei primi anni Novanta, caratterizzata da tavole di numeri e segni enigmatici, si riappropria del figurativo affinando le ragioni del suo mondo pittorico in uno stile sempre più personale. Paolo Balmas annota nel catalogo della mostra “Affiches”, Roma 1993: “La pittura di Sebastiano Guerrera ha tutto il fascino delle cose più rare, possiede ad un tempo l’enigmatica persuasività della materia che si è tramutata facendosi sostanza inedita e irripetibile e la collaudata autorevolezza di un’aderenza alla tradizione che sfiora e corteggia l’intemporalità.” Dal 1986, anno della sua prima mostra “I ragazzi terribili” a cura di G. Iovane e C. Casorati a Siracusa, svolge una intensa attività espositiva: dell’ultimo triennio sono la personale del 2000 “Luoghi comuni” a cura di G. Perretta presso la galleria Romberg di Latina; del 2001 “Trailer painting”, Latina, Romberg arte contemporanea; del 2002 “Imago mentis”, Roma, Temple University, a cura di G. Perretta; del 2003 “Imago mentis”, Verona, galleria La Giarina, Latina, Romberg arte contemporanea, a cura di G. Perretta. Dal 1990 si occupa di pittura di scena, dipingendo, fra l’altro, il fondale per “La gazzetta” di Gioacchino Rossini per la regia di Dario Fo, nell’ambito del Rossini Opera Festival del 2001.

La mostra (catalogo Grafiche Fioroni), nella prospettiva della ricca attività culturale promossa dall’Amministrazione Comunale, è al tempo stesso evento temporaneo per l’incontro fra pubblico e opera d’arte e occasione di accrescimento delle raccolte comunali d’arte contemporanea. Il progetto di allestimento tende a rendere continuo lo spazio riservato all’esposizione con quello della mostra permanente delle opere di carattere devozionale della chiesa - pale d’altare, via crucis, organo storico -, e con le stanze della Pinacoteca Comunale “Marco Moretti”. Il non aver marcato i confini della mostra è intrinsecamente legato alla novità della stessa: al visitatore reale e virtuale il compito, con il suo voto su un disegno di Biagetti e su un dipinto di Guerrera, di segnalare le nuove acquisizioni per la Pinacoteca Comunale. La riscoperta della forma del pubblico mecenatismo, configurato nella mostra “Vota in rete”, prolunga indefinitamente il piacere del bello, assicurando alla comunità civitanovese, con l’acquisto delle opere di Biagetti e Guerrera, la memoria di un evento, dove protagonista è il pubblico.

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