Ci sono delle novità di rilievo sul c.d. Ritratto di Acerenza tavola Lucana , in attribuzione a LEONARDO DA VINCI ,nella specie l'intervento del piu' grande Leonardista del mondo , Prof. Carlo Predetti
Il Dipinto è apparso su tutti i media del mondo, con esposizioni prestigiosissime in appena due anni al Castello di Praga -, al Museo di Tallin inaugurando l'anno della Cultura europea 2011- Opera Romana Pellegrinaggi , nonché al Vittoriano di Roma per i 150 anni della unità d' Italia .
Il Prof. Carlo Pedretti è considerato uno dei maggiori esperti viventi della vita e delle opere di Leonardo Da Vinci.
Carlo Pedretti è professore emerito di storia dell'arte italiana e titolare della cattedra di studi su Leonardo presso l'Università della California a Los Angeles, dove dirige il Centro Hammer di Studi Vinciani con sede italiana presso Urbino. Autore di oltre quaranta libri e cinquecento fra saggi, articoli in varie lingue sui molteplici aspetti della sua specializzazione, è membro della commissione ministeriale per l'Edizione Nazionale dei Manoscritti e dei Disegni di Leonardo da Vinci. Le onorificenze conferitegli in Italia e all'estero includono la Medaglia d'Oro alla Cultura del Presidente della Repubblica Italiana nel 1972, e nello stesso anno la Congressional Citation, che è il massimo riconoscimento da parte del governo degli Stati Uniti.
A Valmontone - Roma , PALAZZO DORIA è stata aperta la mostra " Leonardo. Immagini di un genio " che terminà il 20 settembre 2012.
Nata dalla necessità di riaggiornare alcuni aspetti della ritrattistica leonardiana, questa preziosa mostra vuol considerarsi come un riflesso delle recenti discussioni sulle fattezze del genio di Vinci proiettandosi in concerto con le più moderne tecniche di indagine sul Bene Culturale. Una occasione propizia per la contestualizzazione del Presunto Autoritratto Lucano di Leonardo, opera di recentissima attribuzione, che da ogni parte del mondo suscita fermento e discussione: una analisi profonda del repertorio iconografico leonardiano, che vede dialogare le più antiche segnalazioni documentarie con la recente e preziosa serie di aggiornamenti scientifici che da più discipline concorrono per la ricostruzione delle sembianze di Leonardo. La Tavola Lucana, ospitata nel piano nobile di Palazzo Doria Pamphilj, sarà accompagnata da materiali grafici desunti dal protocollo scientifico attributivo e da una collana di raffigurazioni di Leonardo dal Cinquecento al Settecento.
Il catalogo della mostra gode della preziosa nota introduttiva del Prof. Carlo Pedretti, Direttore dell'Armand Hammer Center for Leonardo Studies presso la University of California di Los Angeles - UCLA e presso l'Università degli Studi di Urbino, a tutt'oggi considerato uno dei maggiori studiosi di Leonardo da Vinci al mondo, riconosciuto ed accreditato a livello internazionale.
Il ritratto di Leonardo da Vinci detto tavola lucana d ritratto di Acerenza, fu rinvenuto nel 2009 dallo studioso Dott. Nicola Barbatelli a Salerno , presso una famiglia nobile di origine lucana nel corso di ricerche sulla pittura lucana del 1600. Fu composto quindi un team che comprendeva l'Avv.Raffaello Glinni , l'Ing. Giandomenico Glinni, per iniziare e coordinare le ricerche scientifiche.
Il nome del ritratto deriva dalla probabile origine del dipinto, che probabilmente fu acquisito dal Duca di Acerenza , Vincenzo Pinelli alla fine del 1500. E' certo che il Duca di Acerenza possedesse materiale autentico di Leonardo di cui era grande appassionato , tanto che fu tra i primi a scrivere nel 1585 sul Genio il libro "discorso sulla pittura di Leonardo da Vinci" oggi conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Anche il celeberrimo Trattato della Pittura di Leonardo da Vinci , oggi conservato in Vaticano altro non è che la copia dell'originale in possesso ( in mani proprie" ) del Duca di Acerenza.
Curiosamente parte dell'eredità del Pinelli ,nella specie un importante gruppo di manoscritti , fu acquisita nel 1716 da Lord Leicester il quale proprio quell'anno rese noti altri disegni di Leonardo da Vinci , designati poi con il nome di codice Leicester e poi Hammer , ed infine acquisiti da Bill Gates , che ha fondato il prestigioso Centro Hammer , il cui Direttore Carlo Pederetti oggi interviene sull'argomento .
Tornando al dipinto lo stesso è stato sottoposto alle piu' complete analisi scientifiche , tutte eseguite da eminenti università Italiane , europee ed americane, ( rimetto resoconto in separata e mail) ed il responso è stato unanime nell'attribuzione a Leonardo. Alle ricerche ha partecipato anche il Corpo dei Carabinieri, che ha individuato sul dipinto ben tre impronte, di cui una piena, del Genio toscano.
I punti di forza sull'attribuzione, oltre che la nota del Prof. Pedretti, sono i seguenti :
1 - il confronto tra il c.d. ritratto di Melzi , unico ritratto certo di Leonardo eseguito di profilo dal suo discepolo , ha rilevato la perfetta coincidenza con il volto del ritratto di Acerenza.
Le analisi sono state eseguite dall'Università di Chieti a ) Il prof. Felice Festa, dell'Università di Chieti, ha svolto una indagine cefalometrica comparativa tra il dipinto Lucano ed altri volti attribuiti a Leonardo da Vinci. La ricerca, che permette per la prima volta di affrontare in maniera quantitativa, misurabile e riproducibile una indagine del genere, si è avval degli stessi metodi di misurazione ideati da Leonardo da Vinci. L'esito delle ricerca è che il volto è lo stesso di almeno altri due disegni e tramandati dalla tradizione come volti di Leonardo, e mostra sorprendenti evidenze di una profonda conoscenza della anatomia, ossia di una perfetta conoscenza dei muscoli faccial; .
b ) Universita di Tallin, _ Prof. Orest Korashov, Titolare Cattedra Storia dell'arte e Tecnica Pittorica, Università di Tallinn; . Il Museo delle Antiche Genti di Lucania in cooperazione con il Prof Orest Korashov, Dipartimento delle Belle Arti dell'Università di Tallinn, Estonia ha effettuato uno studio sulla morfologia del volto. Tale studio ha permesso la ricostruzione tridimensionale del volto di Leonardo, che è possibile rivedere per la prima volta dopo 500 anni. Il volto, tratto dal dipinto Lucano, è stato comparato con gli altri volti di Leonardo, giungendo alle stesse conclusioni del prof. Festa. E' stato inoltre possibile effettuare degli esperimenti virtuali, quali quello della camera degli specchi, del tipo di illuminazione, della vista binoculare.
2) la perfetta coincidenza con i dati delle analisi al Carbonio , eseguite dal. Il Centro INNOVA dell'Università Federico II di Napoli, coordinate dal professor Terrasi, ha svolto tutte le indagini fisiche, dalla datazione al radiocarbonio 14 alla caratterizzazione dei pigmenti del dipinto con Fluorescenza X in Dispersione di Energia (ED-XRF) presso il Laboratorio CIRCE (Center for Isotopic Research on Cultural and Environmental heritage). I dati dono stati pubblicati nel volume: Leonardo da Vinci, Presunto Autoritratto Lucano, gli studi scientifici, Museo Universitario di Chieti, Marte Editrice 2010. La datazione al RadioCarbonio 14 permette di affermare che il legno della tavola ha una età compresa tra il 1459 e il 1523 (Leonardo nasce nel 1452 e muore nel 1519). L'analisi sui pigmenti permette di affermare che il dipinto è stato realizzato con una tecnica e con materiali compatibili con l'età del supporto e che non si ha evidenza, nelle zone non restaurate, dell'uso di pigmenti o materiali di epoca moderna.
3) Analisi della stessa tecnica usata dal Genio Toscano, che anticipando di secoli il 3 d , aveva individuato la possibilità di rendere quasi bidimensionali i dipint. La tecnica era usata solo da Leonardo da Vinci . L'analisi è stat eseguita dal Prof Peter Hohenstatt, Docente Università degli Studi di Parma, curatore dei seguenti allestimenti museali: Boston, Museum of Fine Arts, progetto Forster &Partners, Washington D.C., Newseum, progetto Appelbaum & Ass., , London, &A Museum, Islamic Gallery, progetto Softroom, Cambridge, Fitzwilliam Museum, progetto BLB Ian Langlands, Paris, Louvre, La Mona Lisa di LdV, progetto L. Piqueras, Gerusalemme, The Shrine of the Book, Israel Museum, progetto Rachel Lev, Compton Verney, progetto Metaphor, Landshut, Kunst und Wunderkammer, progetto Anna Baldi, Paris, Louvre, Salle del Codice Hamurabi, progetto Wilmotte, London, British Museum, progetto Geoffrey Pickup, London, V&A Museum, The British Galleries, progetto Cassonman, Perigeux, Museo archeologico, progetto Jean Nouvel. Alcune delle sue pubblicazioni:, Accent Verlag, Konstanz, 1988; Peter Hohenstatt, Catalogo, Der Maler Peter Riek,.
4) Impronte digitali del Genio : 2.L'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" di Chieti e Pescara, prof Capasso assieme a Colonnello Gianfranco De Fulvio, Arma dei Carabinieri Reparto di Dattiloscopia Preventiva- Ra.C.I.S. hanno svolto una ricerca innovativ ache riguarda le impronte digitali. Tale tecnica, messa a punto dal prof. Capasso, si avvale di una esperienza e di un data base unico al mondo. L'esito di tale ricerca è il ritrovamento di una impronta sopra la parte laterale della piuma, che è compatibile con una impronta trovata su un altro dipinto di Leonardo, la "Dama con l'Ermellino". Questo straordinario risultato consente di dimostrare il contatto fisico avvenuto tra la mano che ha realizzato "La dama con l'ermellino" ed il dipinto Lucano.
5) Il retro della tavola riporta una scritta in latino: PINXIT MEA. La scritta è al rovescio ed è riapparsa solo dopo la pulizia della tavola. E' stato analizzato sia l'inchiostro, ferro gallico normalmente usato da Leonardo (vedi indagini svolte dal centro INNOVA), che la grafia. L'indagine grafologica, svolta dalla specialista dott.ssa Silvana Iuliano, ha attribuito la scrittura, con evidenze comparative di incontestabile validità, alla mano di Leonardo da Vinci.
La scritta tratta dalle Odi di Quinto Orazio Flacco, venne ripresa proprio da Leonardo da Vinci proprio nel Codice della Pittura .
6) L'indagine riflettografica IR, svolta dallo specialista di Diagnostica per immagini Andrea Rossi, permette di dimostrare la grande affinità con le analoghe immagini riprese sul dipinto di "Monna Lisa" e permette anche di evidenziare i ritocchi che sono stati effettuati nel corso del tempo.
7) Infine il Prof. Giancarlo Napoli, dell'Università di Napoli ha rinvenuto sulla tavola un composto utilizzato solo dal Genio Toscano.
articolo pubblicato il: 10/09/2012