Seveso, il Petrolchimico e l'attualità dell'Ilva di Taranto: il recupero di un film dimenticato di Gianni Serra sull'incidente all'Icmesa di Seveso ripropone i cinema di impegno civile anche per parlare di ambiente e lavoro.
Il 10 luglio 1976 una nube bianca si sprigionò dallo stabilimento dell'Icmesa a Meda, in Brianza, e investì i paesi limitrofi. Il più colpito fu Seveso, investito in pieno dalla nube di diossina, un gas altamente tossico ancora non ben conosciuto. Di questo disastro ambientale scrisse con passione Laura Conti, una delle fondatrici del movimento ecologista itialiano. Al secondo dei suoi scritti su Seveso, Una lepre con la faccia da bambina, romanzo breve per ragazzi, si ispirò il regista Gianni Serra, che nel 1988 realizzò un film dallo stesso titolo prodotto dalla Rai. Opera molto contestata fin dalla lavorazione, durante la quale fu presentata un'interrogazione parlamentare che chiedeva l'interruzione delle riprese; una seconda mozione attaccò il film in seguito alla messa in onda.
Dopo oltre vent'anni di oblio, il film di Serra viene riproposto tra gli eventi collaterali alla 69a Mostra di arte cinematografica di Venezia grazie al Green Drop Award, che lo celebra il 5 settembre in una serata organizzata al Teatro Cinema Aurora di Marghera. All'evento, che avrà inizio alle ore 21, parteciperanno l'assessore all'Ambiente e Città sostenibile di Venezia Gianfranco Bettin, il presidente della Municipalità di Marghera Flavio Dal Corso e Paolo Rabitti, già consulente di Felice Casson nel processo per il Petrolchimico di Marghera e autore del recentissimo libro-inchiesta sul disastro di Seveso Diossina. La verità nascosta (Feltrinelli, 2012).
Interverranno inoltre Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia, e Caterina Dezuanni, membro della giuria del Green Drop Award e responsabile del servizio educazione ambientale del Comune di Venezia.
Il tema è particolarmente attuale, in un momento in cui attorno alla delicata questione dell'Ilva di Taranto si consuma un conflitto sociale molto intenso. E, dall'altro lato, non è certo casuale la scelta di portare proprio a Marghera questa retrospettiva, composta quest'anno da un solo film ma molto importante, in quanto racconta una ferita del nostro Paese. Marghera oggi rappresenta un esempio di possibile rinascita, dal momento che è in corso un processo di risanamento (con un progetto di bonifica molto importante) e di rilancio dell'attività industriale in chiave sostenibile, che punta sula chimica "verde" e le energie rinnovabili.
articolo pubblicato il: 04/09/2012