Ricercatori della Macquarie University, in Australia, hanno costruito un laser in grado di riconoscere le malattie dall'alito del paziente.
I risultati dell'"annusata" possono essere comparati con una tavola di valori per decidere se siano necessarie ulteriori indagini.
Per alcuni anni si è pensato che l'olfatto dei cani potesse essere impiegato per esaminare l'alito degli uomini, cosi' come si usano cani addestrati per riconoscere l'odore degli stupefacenti.
Il laser potra' mettere in pratica questo vecchio progetto in un modo piu' scientifico. Procedimenti come la biopsia e la endoscopia saranno ancora ineludibili per alcune malattie, ma per altre bastera'analizzare l'alito del paziente. In particolare, per quanto concerne le malattie del sangue, del fegato, dei polmoni, del pancreas e dell'intestino, che possono rilasciare tracce odorose concrete.
Un simile controllo di routine si potra' quindi effettuare in una forma piu' comoda dell'osservazione di lembi di tessuto.
La tecnica laser per l'alito si chiama CAVITY RINGDOWN SPECTROSCOPY (CRDS).
Si tratta di un laser calibrato su di una specifica frequenza che rimbalza rapidamente avanti e dietro in una cavita' ottica formata da specchi ad alta capacita' di riflessione. Nell'apparecchio viene posto il gas costituito dall'alito di una persona. Al termine dell'operazione uno spettroscopio fornisce informazioni sull'esatta composizione del gas.
Alcune malattie hanno un impatto diretto sulla composizione dell'alito, come le affezioni dei reni, che presentano un eccesso di ammoniaca. Per altre sono necessarie alcune procedure, come somministrare alimenti marcati con un isotopo, come il carbonio-13. Il ritmo metabolico che si registrera' potra' far emergere la presenza dell'HELICOBACTER pylori, presente in alcuni tipi di ulcera.
I ricercatori hanno inoltre sostituito il laser inizialmente metabolizzato con altri molto piu' piccoli, per cui si ipotizza la costruzione di un dispositivo portatile, delle dimensioni di una valigia.