Il Daily Telegraph ha inserito la Torre Velasca di Milano in una fotogallery dedicata agli edifici più brutti del mondo.
Guido Edoardo Alliata, titolare di RentClass -società di affitti immobiliari di pregio che ha sete proprio nella Torre- dice la sua su quello che di fatto è uno dei palazzi più amati e conosciuti di Milano, nonché fra i meglio costruiti.
«Al contrario dei giornalisti del Daily Telegraph, che considerano la Torre Velasca fra le architetture più brutte del mondo, io provo per questo edificio un vero amore. Mio nonno è stato uno dei primi inquilini della Torre Velasca. Erano i gloriosi anni '60, quelli del boom. E la torre ne era il simbolo. Poi, i suoi figli hanno goduto del boom degli anni '80 ed i non così pessimi anni '90.
Io, il nipote, nonostante la crisi economica, dal 2007 ho preso il mio ufficio in questo simbolo e, casualmente, sono finito proprio negli stessi locali di mio nonno. Mi è sembrato di buon auspicio. Insomma, per me questa fortezza totalmente in cemento armato è un luogo del cuore.
I nostri clienti stranieri apprezzano moltissimo l'architettura della Torre; ogni giorno vi sono studenti di architettura che fotografano e prendono appunti. E noto che tutti gli stranieri con cui parlo conoscono quattro cose di Milano: il Duomo, la Scala, Castello Sforzesco e la Torre Velasca. Per la nostra società è un punto di forza avere sede in questo edificio, in quanto non dobbiamo nemmeno spiegare più di tanto dove si trovano i nostri uffici.
L'ingresso è ancora più bello, non parliamo della vista che si gode dagli ultimi piani, dal quale si domina la città.
A proposito: c'è stato un piccolo terremoto a Milano pochi mesi fa; tutti abbiamo sentito la scossa, la nostra receptionist in ufficio invece non si è nemmeno accorta dell'accaduto proprio per la cura con cui la Torre Velasca è stata progettata, interamente in cemento armato».
articolo pubblicato il: 02/04/2012