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editoriale
col ditino alzato
di Gabriele V. R. Martinelli

La vicenda dei due fucilieri del San Marco detenuti in India assomiglia molto al "Processo" di Kafka. Nel romanzo il protagonista si trova sempre più invischiato nella sua assurda vicenda processuale, così come i due sottufficiali italiani che si sono visti prelevare da una nave battente bandiera italiana (e nessuno ha spiegato come sia stata attirata in porto) e poi via via, scivolando scivolando, sono finiti in galera in attesa della probabile condanna (ma potranno attenderla mangiando maccheroni, così come è stato promesso dalle autorità indiane).

Il Governo italiano solo dopo venti giorni ha alzato il ditino, chiamando a rapporto l'ambasciatore indiano, una postura così fantozziana che in avvenire anche gli Stati più insignificanti della terra si sentiranno in diritto di trattarci a pesci in faccia. Nessuno pretendeva che il Governo mandasse la flotta, ma sicuramente coinvolgere immediatamente l'Unione Europea sarebbe stato un modo più fruttuoso di operare, se non altro per la capacità di rappresaglia economica che la UE è in grado di mettere in atto.

Il Governo italiano non è paragonabile a quello statunitense, che quando una bravata idiota di un pilota ha provocato venti morti sulla funivia del Cermis ha semplicemente detto che i marines non saranno mai giudicati da un governo estero ( e lo ha ribadito quando un mitragliere americano ha falciato in Iraq l'agente segreto italiano Calipari). Per carità, nessuno pensa che potremmo essere trattati come gli USA, ma una posizione leggermente più decisa ci poteva anche stare. Ma, dopo il caso Battisti, evidentemente nel mondo si sentono tutti autorizzati a non prendere in considerazione le nostre flebili proteste.

Ma c'è un altro discorso da fare, che non ci sembra di aver sentito da nessuno, ovvero perché la legge italiana non ammette l'imbarco di agenti di sicurezza privati sulle navi ed esige l'imbarco dei fucilieri di Marina. Ai tempi della navigazione a vela, quando tutti i mari erano infestati dai pirati, le navi mercantili non si differenziavano da quelle militari e imbarcavano file intere di cannoni. Poi le acque si sono fatte più tranquille e le navi mercantili sono diventate disarmate. Adesso che l'Oceano Indiano è pericoloso come ai tempi di Salgari un armatore non può difendersi come vorrebbe ma deve affidarsi alla Marina Militare. La verità, forse, è nel fatto che l'ex Ministro della Difesa vedeva nell'imbarco dei militari un modo come un altro per tenere in esercizio permanente i nostri marò e farli sentire orgogliosi di andare in mari lontani. Una genialata.

articolo pubblicato il: 07/03/2012

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