In tutta Europa sono stati chiamati a risolvere i problemi della crisi uomini legati o molto vicini al mondo bancario. Mondo bancario sia in senso stretto, vale a dire banca come azienda che svolge l'attività bancaria, sia mondo legato all'attività degli Organismi Bancari Centrali e Istituzionali. Tutta gente che non è mai stata votata in una normale competizione elettorale, ma sempre e sistematicamente scelta da oligarchie.
Se non si vuole negare che questa attuale crisi da superare è figlia o sorella della crisi originata dall'uso indiscriminato degli strumenti finanziari denominati derivati legati alla concessione di "mutui spazzatura" da parte della maggior parte delle banche, principalmente in America, allora deve apparire singolare che siano chiamati a governare i rappresentanti di chi l'ha provocata.
Gli Organismi di controllo, cioè quelli che devono garantire la corretta attività dei mercati finanziari (SEC ecc. )soffrono a controllare l'enorme mole di transazioni, e nonostante ciò hanno individuato attività estremamente scorrette a danno della comunità degli investitori e risparmiatori poste in essere da importantissime istituzioni finanziarie e queste stesse sono state costrette ad ammettere il reato e a concordare sanzioni con l'addebito di cifre da capogiro. Gli indignados in tutto il mondo protestano contro l'uso non corretto della finanza.
A NY la polizia li sgombra senza troppi complimenti; ora bisognerà spiegare, nei luoghi dove è stata esportata e o si sta esportando la democrazia americana, che si può manifestare pro o contro tutto, dall'aborto alla eutanasia, pro e contro la droga, ma che è assolutamente vietato pestare i piedi ai banchieri.
Tutti i giornalisti hanno commentato con attenzione e deferenza le scelte del nuovo Presidente del Consiglio, ma, come ha scritto Stefano Filippi su "Il Giornale",
"C'era una volta il manuale Cencelli, l'aurea guida che regolava la spartizione delle poltrone tra i partiti. Si componeva dunque di un unico capitolo, quello politico. Mario Monti ne ha editato una nuova versione, assai più evoluta: il Cencelli dei tecnici.
Esiste un Cencelli di primo impatto. Un ambasciatore agli Esteri, un prefetto all'Interno, un economista all'Economia, un banchiere allo Sviluppo/Infrastrutture, un rettore universitario all'Istruzione e un suo collega alla Cultura, un avvocato alla Giustizia, un ammiraglio alla Difesa, due alti dirigenti ministeriali (Agricoltura e Ambiente) ai vertici dei rispettivi dicasteri. Lettura facile e divertente. Ma c'è di più.(...) Ma il vero capolavoro del professor Monti è aver creato il Cencelli dei Poteri Forti. Banche, università private, società quotate, giornali che contano..."
Filippi continua parlando del Cencelli dei politici sottotraccia, del Cencelli dei superatenei e di quello dei giornali che contano.
Dal canto suo Marcello Foa scrive: "Mario Monti non rappresenta i poteri forti, Mario Monti è parte costituente dei poteri forti. Monti è consigliere di Goldman Sachs (a proposito: ma si è dimesso?), è presidente della Trilaterale (ramo europeo), ha fondato il think tank Breugel di cui è presidente, è membro e assiduo frequentatore del Bilderberg. Naturalmente nelle biografie ufficiali scorda sistematicamente di ricordare la sua affiliazione alla Trilaterale e al Bilderberg. Perchè?" Un lettore del blog di Foa, Marco Saba, segnala che Monti è anche membro Senior Advisory Council di Moody's ovvero della principale agenzia di rating al mondo...
Non c'è nulla da aggiungere, per il momento.
articolo pubblicato il: 21/11/2011 ultima modifica: 02/12/2011