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storia
l'aviatore inesistente

Durante la Seconda guerra mondiale, quando ormai il Nordafrica era stato liberato delle truppe dell'asse, gli Alleati ipotizzarono lo sbarco in Sicilia. Prima ancora di predisporre le operazioni, fu studiata una tattica volta ad impedire che i reparti dell'Asse di stanza sull'isola venissero rinforzati da ulteriori divisioni. Fu ideata coś l'operazione Mincemeat.

L'operazione prevedeva che un falso corriere diplomatico in volo sul Nordafrica sarebbe caduto con il suo aereo e ripecato vicino alle coste spagnole. Confidando nei numerosi agenti nazisti presenti nella Spagna di Francisco Franco, neutrale ma con simpatie per l'Asse, si prevedeva che i documenti trovati sul morto sarebbero presto finiti a Berlino.

Fu creata coś la falsa identità del primo capitano William Martin, della fanteria di marina, nato a Cardiff nel 1907. I genitori di un morto di polmonite accettarono che la salma del figlio fosse utilizzata per l'operazione, a patto che le autorità consolari britanniche in Spagna si preoccupassero di fornirgli una degna sepoltura e che mai ne fosse svelata l'identità.

Fu coś che il falso capitano Martin fu provvisto di una cartella con documenti creati per sviare le aspettative di Hitler e di elementi che ne caratterizzzassero l'identità e ne rendessero plausibile la vita. Nel portafogli fu messo un falso doumento d'identità, alcune banconote, la foto di un'ausiliaria di marina, due lettere della stessa, una lettera del padre che si dichiarava contrario al fidanzamento, il conto di una gioielleria per un anello di fidanzamento. Nelle varie tasche furono posti spiccioli, sigarette, cerini, chiavi, una matita, biglietti di autobus e di teatro, il conto di un circolo militare, documenti bancari.

Nella cartelletta dei documenti furono poste alcune lettere. In una Archibald Nye, vicecapo di Stato Maggiore generale, scriveva al generale Alexander, rivelando i piani di sbarco al capo Araxos, in Grecia. Due lettere dell'ammiraglio Mountbatten, al generale americano Eisenhower e all'ammiraglio inglese Andrew Cunningham, facevano ironie sulle sardine, facendo presumere un secondo sbarco in Sardegna.

Il cadavere del falso capitano fu introdotto in un contenitore con ghiaccio secco ed imbarcato segretamente in Scozia su un sottomarino. Non era necessario, infatti, provocare un vero incidente, in quanto i resti dell'aereo sarebbero comunque affondati in mare. All'alba del 30 aprile del 1943 il comandante del sottomarino Seraph mise al corrente alcuni suoi ufficiali dell'operazione. Questi provvidero ad estrarre dalla bara di ghiaccio secco il cadavere, a porgli addosso un giubbotto di salvataggio e a gettarlo in mare, insieme ad un canotto e ad un remo.

Poco dopo un pescatore ripesc̣ il corpo, non lontano dalla costa andalusa di Huelva. Le autorità militari spagnole informarono immediatamente l'ambasciata britannica e inviarono a Madrid gi effetti personali del capitano, ma non fecero cenno ai documenti. Solo il successivo 13 maggio, dopo una allarmata richiesta di Londra, gli spagnoli provvidero a restituire agli inglesi i documenti.

I servizi segreti capirono subito che i documenti erano stati aperti, per cui ebbero immediato riscontro del buon esito dell'operazione. Due mesi dopo, in Sicilia, le truppe angloamericane si trovarono di fronte una sola divisione italiana e due tedesche. Dopo la guerra si seppe che a Berlino era stato dato credito alle false lettere e si era provveduto a rinforzare le difese di Grecia e Sardegna.

Il falso capitano Martin riposa ancora nel cimitero di Huelva, dove era stato inumato alla presenza delle autorità consolari britanniche.

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