Psicologi di tutta Italia uniamoci! Potrebbe essere questo lo slogan della neonata associazione Movi-mente.
"L'associazione - spiega Daniela Cavallo, presidente di Movi-mente -, che conta già più di mille aderenti in tutta Italia, nasce dalla volontà di diversi psicologi di farsi carico in prima persona di un intervento strutturale su temi di grande importanza per la categoria, che si trova in una fase storica di emergenza, visti i gravi problemi i cui versa. Nasce, quindi, sullo stimolo dei problemi previdenziali, anche se non si limiterà ad essi".
Riguardo al tema previdenziale, la Cavallo spiega: "La pensione media dello psicologo dopo 35 anni di contributi sarà di circa 200 euro mensili, cioè la metà della pensione sociale percepita da chi non ha mai lavorato. Attualmente dunque il nostro sistema pensionistico non riveste le funzioni assicurative, previdenziali e assistenziali che giustificano l'obbligatorietà del versamento contributivo. Sono necessari, allora, dei cambiamenti strutturali perché la Cassa assuma il senso attribuitogli dalla Costituzione. L'unico modo possibile per gli psicologi come singoli, di tutelarsi, potrebbe avvenire attraverso pensioni integrative e private, e comporterebbe o un impoverimento della categoria nel presente, o un innalzamento cospicuo delle tariffe professionali: la psicologia e psicoterapia diverrebbe così un appannaggio di pochi facoltosi".
Ma, aggiunge, "il problema pensionistico porta con sé varie implicazione e si intreccia con i gravi problemi occupazionali presenti nella categoria aggravandoli ulteriormente. Inoltre, la chiusura delle porte del Servizio pubblico è aggravata da una vergognosa sentenza del Sentenza del Consiglio di Stato (la n. 3874-2004), e si accompagna a figure professionali di discutibile preparazione e denominazione ambigue (ci è stata segnalata addirittura una 'coccoloterapia'), che tentando di eludere i limiti previsti dalla Legge, erodono il già risicato terreno degli psicologi".
"La libera professione - continua - diviene allora l'unica possibile situazione occupazionale esistente: non da intendersi come scelta, ma come unica possibilità di lavorare attualmente esistente. Se ora il mercato è già saturo e gli psicologi sono 45.000, cosa accadrà fra 10 anni, in cui si prevede che raddoppieranno? Ne consegue che, dal momento che i liberi professionisti non potranno godere di una pensione dignitosa, non vi sarà l'usuale ricambio professionale che permette l'ingresso sul mercato del lavoro alle nuovi generazioni".
"L'associazione Movi-Mente - spiega - nasce quindi proprio dalla consapevolezza della gravità della situazione della categoria. Per approfondire il problema pensionistico e contributivo ci siamo avvalsi dell'aiuto dei consulenti economisti e giuridici che sono stati utilizzati per costruire un progetto per uscire da questa situazione. Per sviluppare progetti e soluzioni abbiamo deciso di fondarci come associazione per avere il potere di dialogare con il mondo istituzionale della categoria e con le Istituzioni del Paese: Ordine degli psicologi, Enpap, ma anche Camera, Senato".
"Movi-mente - aggiunge - sta informando il più possibile i colleghi, molti dei quali sono ancora ignari di questo tipo di situazione facendo esplodere il problema nelle assemblee dell'Ordine (come recentemente avvenuto in Emilia Romagna) o organizzando serate informative in diverse città nelle quali è stato possibile portare il proprio contributo conoscitivo ampliando il numero di persone preparate sul tema previdenziale in una logica di enpowerment progressivo di categoria".
Illustrando quanto sinora fatto dall'associazione, Daniela Cavallo spiega: "Movi-mente ha sviluppato una politica di sostegno della categoria, sollecitando il mondo politico: per es. ha richiesto un'audizione alla V Commissione Finanza del Senato. Movi-mente ha deciso di collaborare con quanti condividevano il progetto sulla categoria (Manifesto programmatico) e ha ideato il progetto sull'Enpap, che ha costruito, per uscire da questo enpasse legislativo che vede lo psicologo trovarsi dopo anni di duro lavoro speso in formazione, tirocini, supervisioni, continui aggiornamenti (ECM), specializzazioni, in una situazione di assoluta indigenza".
"Per tutti questi motivi - conclude - Movi-Mente ha deciso di mobilitare tutti gli appartenenti alla categoria per conquistare quei profondi cambiamenti strutturali legati alla Previdenza che continuerà ad affrontare non appena sarà eletta a maggioranza. Perché la nostra associazione non vuole fermarsi alla sola informazione o mobilitazione, ma ha deciso di partecipare alle elezioni della Cassa che si terranno dal 30 gennaio al 6 febbraio, sottoscrivendo la lista NOI PSICOLOGI, lista composta da singoli e associazioni che in maniera autonoma e indipendente condividono gli stessi programmi in una sorta di patto fra pari. Un patto federativo tra associazioni nazionali e territoriali, tra persone che hanno una storia nella Psicologia Italiana e giovani che vogliono affrontare i problemi non più dilazionabili della categoria".
Per maggiori informazioni sul progetto per l'ENPAP si segnala il sito internet di Movi-Mente:
http://xoomer.virgilio.it/movimente