Molti non sanno o non ricordano che la sera del 1 novembre del 1970 esattamente alle 20,15 in una tranquilla cittadina marchigiana iniziò un evento straordinario nella chiesa di San Nicolò. Il frate Giuseppe conversava con il frate Mario quando allimprovviso e senza alcuna ragione udirono i rintocchi della campana chiamata Cendino, quella per intenderci che viene utilizzata per richiamare i fedeli alla messa. Non vi era alcun motivo perché ciò accadesse, non un evento straordinario, nulla che potesse essere considerato qualcosa fuori dal normale. Meravigliati ed incuriositi i due frati si precipitarono nel refettorio dove altri due frati erano intenti a guardare la TV. Alle loro domande sul perché quella campana avesse suonato i due frati del refettorio risposero di non aver udito nulla e nulla aveva udito il parroco e soprattutto Gino il campanaro. Limmediata ispezione al campanile non dette risposte: la cella campanaria era chiusa a chiave e le campane e le relative corde erano assolutamente immobili. Questo il primo evento poco rilevante, se preso come fatto episodico. Leco portato dal vento delle campane della chiesa di San Pietro poco distante o addirittura unallucinazione dei due frati. Ma alle 22 precise della stessa sera ecco di nuovo i rintocchi chiarissimi del Cendino allinterno della chiesa, inconfondibile alle orecchie dei frati. Uscendo però dalla chiesa nulla si udiva dei forti rintocchi, come se una barriera insonorizzata invisibile impedisse al suono di superare una zona ben circostanziata. Anche con le porte della chiesa spalancate chi era allesterno non udiva nulla, chi era nella chiesa era assordato dallo scampanio. Quella notte i frati non chiusero occhio perché il misterioso evento si ripeté nel dormitorio a mezzanotte e successivamente alle due.
Il giorno successivo, 2 novembre, la campana tornò a far udire i suoi rintocchi, questa volta però allesterno della chiesa, lasciando interdetti i fedeli che si accingevano ad assistere alla santa messa. Centinaia di persone poterono vedere le campane assolutamente immobili ed ascoltare il loro suono. Ma anche in questa occasione il rintoccar di campane si udiva esclusivamente sul sagrato della chiesa mentre a pochi metri di distanza, allinterno del convento e allesterno del sagrato nulla si percepiva.
Da quel giorno levento inspiegabile si è ripetuto sotto gli occhi e le orecchie di tutti gli abitanti del paese. Poi altri fatti: il 13 novembre il Cendino non suonò più ma fu la grande campana di mezzogiorno a rintoccare con potenza pur rimanendo assolutamente immobile.
Questo inspiegabile fenomeno non tardò ad uscire dal ristretto ambito cittadino: giornalisti, tecnici del suono, scienziati si precipitarono per assistere di persona, chi per giustificata curiosità, chi pensando di smascherare un infame trucco. Ma nessuno, pur ricorrendo ad esperimenti con laiuto delle tecnologie del suono di allora riuscì a risolvere il mistero. Il fenomeno si è ripetuto per quasi tutto il 1971, con la novità che in quellanno anche la terza campana cominciò a suonare però a morto, annunciando o la morte avvenuta di un cittadino o preannunciandone la prossima dipartita.
La quarta campana non ha mai suonato ma si dice in città che quando suonerà preannuncerà un grave evento ( si mormora il crollo di una parte della montagna ).
Il fenomeno si diradò fino a scomparire alla fine del 1971, pur se tutto lanno si manifestò con un alternarsi di suoni che una volta venivano ora da una campana ora da unaltra.
La testimonianza di un tecnico audio stupisce ancor oggi: con un registratore posto allinterno della chiesa registra due rintocchi poi esce precipitosamente allesterno ma cè solo silenzio. Rientrato in chiesa ascolta la registrazione. Oltre ai due rintocchi che aveva udito in chiesa, il nastro magnetico ha registrato tanti altri rintocchi che allesterno non si erano uditi.
Fin qui la cronaca di quei tempi; ma oggi cosa accade a Carpegna e quali altri fenomeni inspiegabili si sono verificati e si verificano ancor oggi?.
Ho intervistato il signor Graziano Mancini Cilla, che vive a Carpegna in Via Amaducci il quale mi ha autorizzato a pubblicare il suo nome ed a rendere pubblico il colloquio. Il signor Graziano ha vissuto in prima persona gli eventi del 1970; da quel fatidico giorno ha dedicato la vita per cercare di capire e per essere testimone di tanti altri eventi inspiegabili che si verificano ancor oggi. Non è vero che le campane smisero di suonare nel 1971 ma seppur senza la regolarità di quei tempi hanno suonato con certezza fino al 1998. Lui però afferma che in altre circostanze, anche in tempi recentissimi le campane hanno fatto sentire il loro rintocco. Il fenomeno non ha mai avuto termine. Il signor Graziano mi ha invitato a prendere visione della grande quantità di testimonianze che riguardano il caso. Sicuramente registrazioni audio, probabilmente video ma tante testimonianze dei frati che allora vivevano nella chiesa. Da quel che ho potuto percepire dalle dichiarazioni del cittadino di Carpegna il vero centro focale degli eventi misteriosi è proprio allinterno della chiesa di san Nicolò. I rintocchi delle campane non sono altro che la manifestazione eclatante di quello che in modo più ristretto e riservato accadeva sotto gli occhi dei quattro frati: altari che si trovavano addobbati senza lintervento di alcuno, ampolle vuote chiuse a chiave, che venivano poi trovate colme di un vino particolare. Queste solo poche cose delle tante che mi ha narrato il signor Graziano. Ho la sensazione che molte cose siano state omesse e che questo garbato testimone sappia molto di più di quanto ha detto. Non a caso sul mancato scampanio della quarta campana la sua sensazione non è quella di una calamità locale ma ben altro e lo scampanio non dovrebbe tardare a farsi udire. Un altro elemento a cui viene dato una importanza rilevante è che le campane sono dislocate sui quattro punti cardinali e se non ho capito male, la quarta punta verso oriente.
Non è esclusa una visita a Carpegna per vedere ed udire tutto il materiale accumulato in 35 anni. Il signor Graziano mi ha promesso, non appena uno dei tanti fatti straordinari avverrà, di telefonarmi. Dal tono della sua voce e dalla convinzione assoluta di aver vissuto 35 anni di eventi straordinari non credo che questo appuntamento telefonico sia di quelli a lungo termine. Ne riparleremo.