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medicina
nuove prospettive per l'Alzheimer

una ricerca del Mount Sinai Hospital


Ricercatori della scuola di medicina dell'ospedale Mount Sinai di New York hanno scoperto che è possibile identificare l'Alzheimer decenni prima che si manifesti. Gli ammalati presentano livelli più bassi di utilizzazione del glucosio nel cervello di coloro che hanno funzioni cognitive normali e questa mancanza può essere identificata anche vent'anni prima che si manifesti la malattia. Si apre così una possibilità di cura per l'Alzheimer. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Trasnational Neuroscience.

Lo studio è stato condotto su cavie animali, topi geneticamente modificati per sviluppare la malattia. I ricercatori hanno scoperto che i mitocondri delle cellule cerebrali di questi animali iniziavano ad essere difettosi quando captavano la presenza della proteina beta-amiloide, connessa alla malattia.

Trascorso l'equivalente di venti anni umani, la cavie con metabolismo energetico compromesso cominciavano a presentare i sintomi tipici dell'Alzheimer, come la perdita della memoria ed altri problemi cognitivi.

Secondo Giulio Pasinetti, coordinatore del gruppo di studio, la ricerca dimostra la teoria che la malattia possa essere conseguenza di un danno nella produzione energetica cellulare nel cervello e quindi la possibilità di individuare con così tanto anticipo i danni nel mitocondrio potrebbe essere un grande passo avanti sulla via del trattamento medico della malattia.

Della stessa opinione è Marina Varghese, coautrice dello studio, secondo la quale la scoperta apre ampi spazi nello sviluppo della prevenzione e della terapia, permettendo di lavorare sul paziente molti anni prima che si manifestino i primi sintomi.

articolo pubblicato il: 31/03/2011

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